La ZTL è stata abolita: in questa città arriva il provvedimento che cambia tutto
Le nostre città sono sempre più invase dalle ZTL: le famigerate zone a traffico limitato che tanto fanno infuriare gli automobilisti. Si tratta in genere di zone centrali, soprattutto nelle grandi città oppure le metropoli dov’è interdetto l’accesso con i veicoli – ma in genere anche con i mezzi a due ruote – per una mera questione ecologica.
Spesso, infatti, in queste zone – oltre ai mezzi pubblici, autobus e taxi, ed alle forze dell’ordine o servizi di emergenza – possono accedervi quelle auto che sono ecologiche, quindi a zero emissioni, le elettriche. Una mossa che, però, penalizza soprattutto quei cittadini che non hanno le possibilità economiche per dotarsi di questo tipo di veicoli ma che sono costretti, per lavoro o altre motivazioni, a spostarsi con mezzi propri.
Naturalmente questi provvedimenti sono presi anche per incentivare ad utilizzare i mezzi pubblici che sono sicuramente meno inquinanti se rapportati al numero di auto che possono essere eliminate. Questi provvedimenti, però, a quanto pare non vanno giù non solo ai cittadini, ma anche ad alcuni burocrati e politici, tanto che presto una molto famosa potrebbe essere abolita.
ZTL abolita: interviene il presidente
Se in Italia è una vera e propria consuetudine la Ztl, non si può dire altrimenti negli Stati Uniti. E New York, una delle città più moderne ed all’avanguardia al mondo, ha deciso di colmare questa piccola lacuna introducendo in una delle zone più intasate di Manhattan, la prima Ztl a pagamento del Paese.
L’area interessata è quella a sud di Central Park che include Times Square, l’Empire State Building e Wall Street con l’intero distretto finanziario. Il ticket per gli automobilisti sarà di 9 dollari nei giorni feriali e nella fascia tra le 5 e le 21 mentre in quelli festivi la fascia oraria sarà 9-21. Nella altre fasce orarie, invece, l’importo è “solo” si 2,25 dollari.
Tariffe differenti, però, per gli altri veicoli. I bus ed i camioncini piccoli, infatti, dovranno versare 14,40 euro nelle ore di punta che diventano 21,60 per i bus turistici ed i camion più grandi. L’idea del pedaggio risale addirittura al 2007 – introdotta da Bloomberg – ma è stata approvata solo nel 2019 dopo l’elaborazione – lunga – di una legislazione ad hoc. Successivamente poi si è resa necessaria la creazione di una struttura di pedaggio ad hoc, con tariffe alte da scoraggiare l’utilizzo dei veicoli ma non troppo per evitare di danneggiare il commercio.
Questa decisione, però, non piace anche al prossimo inquilino della Casa Bianca, Donald Trump. Lui, newyorchese doc, l’ha già definita “tassa regressiva” promettendo una sua repentina abolizione perché mette “New York in una posizione di svantaggio rispetto alle altre città statunitensi“.
Non è però una situazione semplice: Trump, infatti, dovrebbe bloccare il pedaggio con un’azione amministrativa oppure chiedere una revisione ambientale.