[galleria id=”981″]Con 6025 esemplari venduti nei primi cinque mesi dell’anno in corso, Il tmax 2009 500 cc è il quarto scooter più venduto d’Italia. Dati davvero impressionanti, soprattutto alla luce del periodo di crisi e del costo del suddetto due ruote.
Secondo i maligni, la tmax mania è solo il frutto di una tendenza transitoria, per altri invece è sintomo palese della qualità del mezzo (peraltro
evidenziata dai riconoscimenti ottenuti). Certo è il fatto che le specifiche tecniche di questo
ibrido moto-
ciclomotore siano davvero interessanti.
Il tmax 500 infatti, monta un
motore bicilindrico parallelo inclinato in avanti
4 tempi, con raffreddamento a liquido e cilindrata pari a 499 cc con annessa alimentazione a
iniezione elettronica. L’impianto di
scarico è un euro 3.
L’alesaggio per corsa è pari 66 x 73 mm, mentre
potenza massima e
coppia massima si attestano rispettivamente a 32 kW (43,5 Cv) a 7.500 giri/min e 45 Nm (4,6 kg-m) a 6.500 giri/min. Relativamente alla
frizione, il tmax monta un bagno d’olio a dischi multipli.
Riguardo la
ciclistica, il
telaio di questo bestione è realizzato in alluminio, in grado di conferire una maggiore sportività al mezzo, che è potenzialmente contenibile mediante l’impiego di un ottimo impianto frenante, che consta di un doppio
disco da 267 mm all’anteriore e di un disco singolo della stessa misura al posteriore.
Circa le
sospensioni, il tmax è equipaggiato all’anteriore con un moderna
forcella telescopica, mentre al posteriore campeggia un consistente forcellone oscillante.
Parecchie inoltre le innovazioni
che caratterizzano tale scooter. Tra queste, oltre al rinnovato telaio, spiccano il nuovo scarico che fa il paio con la nuova aspirazione e la nuova camera di
combustione, mentre il vano
sottosella è stato rinnovato con la realizzazione di un doppio scomparto portaoggetti. Altre punti di interesse riguardano una migliore erogazione a tutti i regimi del mezzo, oltre alla realizzazione di una versione
Abs.
Alla luce questo quadro tecnico, che ben si sposa con quello estetico, risulta essere abbastanza lapalissiano il successo di questa
moto atipica, fermo restando (per la gioia dei detrattori del mezzo) il motto “de gustibus non est disputandum”.