Yamaha, il clone cinese gli ha copiato proprio tutto: costa meno della metà

Dalla Cina arrivano continue “copie”, con un modello Yamaha che è stato ripreso davvero come poche volte nella storia.

Che la Yamaha sia uno dei punti cardini del motociclismo mondiale non vi è davvero dubbio alcuno, il che la porta a essere anche “copiata” nel momento in cui ci sono delle nuove aziende sul mercato. La casa nipponica ha fatto della propria gamma sportiva uno straordinario punto di forza, soprattutto grazie alle vittorie che negli anni ha ottenuto in MotoGP.

La Cina copia moto Yamaha
Yamaha, arriva la copia dalla Cina (nextmoto.it)

Dai piloti statunitensi del passato fino ai trionfi che ha saputo ottenere in tempi più recenti con Valentino Rossi e Jorge Lorenzo, prima di arrivare a Fabio Quartararo. Il francese è riuscito ad alzare sensibilmente il livello della moto, riuscendo a vincere da assoluto campione il Mondiale del 2021 e stava per compiere un’impresa assurda nel 2022 quando per poco non riuscì a concedere il bis.

La Yamaha sa che non sta vivendo il miglior momento della propria storia in pista, ma è ancora molto apprezzata, soprattutto nel momento in cui altri devono dare vita a delle loro moto personali. Ecco dunque come dalla Cina è nata un’azienda che ha deciso di creare una moto similare alla R6, peccato solo che ha un “piccolo” difetto.

Yayama R6: la “copia” cinese “senza motore”

Con la Yamaha R6 possiamo ammirare un favoloso modello sportivo, con questa due ruote che nella sua ultima versione si presentava con un motore quadricilindrico da 599 di cilindrata e che aveva modo di erogare un massimo di 133 cavalli, nella variante del 2008, la sua più potente di sempre. Sentire ruggire il quadricilindrico è un qualcosa di emozionante per tutti gli appassionati di moto, ma dalla Cina non sembra che questo sia un problema.

Yayama R6 moto cinese clone
Yayama R6 (Twitter – nextmoto.it)

In passato era infatti nata la “Yayama R6” e tra tutte le varie versioni di moto cinesi similari a marchi ben più noti, questa è quella che ha fatto anche il minor sforzo possibile per “camuffarsi”. Infatti il nome è davvero molto simile, ma basta semplicemente vederla in strada per capire che non si è di certo di fronte a una Yamaha reale.

Il motore che monta internamente è un semplice monocilindrico da 150 di cilindrata, motivo per il quale non possono nemmeno lontanamente essere paragonate. Il design è similare e la scelta dei colori bianco e rossi sono proprio per avvicinarsi ancora di più alla casa di Iwata, ma senza un motore degno di nota, la “copia” ha davvero poco senso.

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