Non sarebbe la prima volta che un concept ispira una determinata azienda. Questo c’è riuscito anche con un acerrimo rivale.
Il mondo motociclistico sposa ogni tipo di progetto ambizioso guidato da aziende top del settore. Fra queste c’è anche Yamaha, non da sempre ma da tantissimi anni sicuramente, che difficilmente ha deluso le aspettative. Moto velocissime, scooter, mezzi off road e molto altro negli anni hanno contraddistinto il costruttore con sede a Iwata in Giappone.
E anche nel caso specifico che andremo a rispolverare stasera, è andata esattamente in questo modo. Parliamo di un concept che doveva essere utile ai vertici del colosso nipponico; ma, molto curiosamente, fu un grande spunto per gli acerrimi rivali della Honda. Ci riferiamo alla cosiddetta Yamaha Frog 750, nata sulla base di un altro mezzo dell’azienda dei tre diapason.
Tutto nacque da questo mito a due ruote
Non tutto ciò che tocca Yamaha diviene oro, ma va detto che gran parte delle realizzazioni del costruttore giapponese non finiscono mai per essere definiti dei fallimenti. La Yamaha FZ750, ne è una dimostrazione plateale. Prodotta dal marchio dal 1985 al 1991, si tratta di una due ruote sportiva di medio-alta cilindrata.
Il motore era un quattro cilindri in linea da 750 cm cubi. Tale propulsore, era dotato di un sistema di aspirazione con airbox posto sotto il manubrio, per far sì che ricevesse il maggior quantitativo di aria fresca possibile.
La moto in questione era costruita attorno ad un doppio telaio tubolare d’acciaio con travi imbullonate. Un mezzo di grande successo, che fece contenti tanti motociclisti. La maggior parte dei feedback legati a tale veicolo, infatti, sono estremamente positivi. Ancora oggi, l’FZ750 non ha perso praticamente per niente lo smalto degli anni migliori. E infatti, non a caso fu la base di un concept che ispirò la Honda.
Yamaha Frog 750: un prototipo ‘contraddittorio’
Adesso arriviamo al concept protagonista di questa storia. Realizzato dal designer Hartmut Esslinger e basato sulla Yamaha FZ750, la Yamaha Frog 750 era un veicolo davvero innovativo; tanto che la Honda ne sfruttò i punti di forza per realizzare la CBR1000. Un mezzo costruito da un personaggio attivissimo fra Apple, Sony e Louis Vuitton. Lavorò poi per Yamaha, vincendo un concorso indetto dalla rivista tedesca Motorrad.
Essinger immaginò una motocicletta che si basasse – almeno sulla carta – su due fattori primordiali: estetica e sicurezza. I suoi disegni convinsero Yamaha a fornirgli una FZ750 per poterne costruire una davvero. La Frog 750 aveva già convinto tutti per linea e livrea. Ma anche per la sicurezza, con un doppio faro anteriore e una carena che spiccavano da questo punto di vista.
Purtroppo però non finì bene per il costruttore con sede a Iwata. E infatti, nacque presto la Honda CBR1000. L’esempio lampante di come, all’interno del mercato motociclistico, ogni piccolo spunto ‘perso’ può essere pagato a caro prezzo.
E in questo caso, Yamaha non perse soldi. Bensì la grande chance di realizzare qualcosa di davvero innovativo per l’epoca. Si rifece negli anni a venire, certo, ma non in questo caso: e subire uno smacco da Honda, per il costruttore rivale, non è mai una bella notizia.