Yamaha continua la riorganizzazione della propria attività a livello europeo per rispondere alla crisi del mercato delle due ruote che sta condizionando pesantemente le attività della casa di Iwata e di moltissimi degli altri principali gruppi attivi nel settore motociclistico.
In particolare, dopo il rinnovo della cassa integrazione per gli operai di Gerno di Lesmo, la casa giapponese ha preso la dura decisione di portare in Francia (a Saint-Quentin) la produzione finora appannaggio dello stabilimento spagnolo di Palau-Solita i Plegamans, nei pressi di Barcellona, dove erano impiegati ben 417 lavoratori. La casa di Iwata manterrà comunque la sua presenza in terra iberica tramite il suo quartier generale che rimarrà nello stesso stabilimento, ora però non più polo produttivo.
In pratica Yamaha ha deciso di avere un unico stabilimento produttivo europeo in modo da evitare eccessi produttivi in un periodo in cui le vendite di due ruote nel Vecchio Continente sono in netto calo; decisione analoghe, prese nei mesi precedenti, hanno riguardato anche il mercato nord americano sempre per ragioni collegate alla dura crisi economica che il comparto sta vivendo.
Insomma sembra proprio che per il futuro non ci siano buone prospettive per il colosso di Iwata, almeno per quanto riguarda i mercati tradizionali; più che probabile invece che il costruttore giapponese pensi a consolidare la propria presenza sui mercati emergenti e a conquistarne di nuovi nelle nuove economie emergenti lasciando Europa e Nord America a fare i conti con nuovi disoccupati e con una situazione economica generale sempre più dura.
I commenti sono chiusi.