Una svolta epocale nella produzione di moto arriva da nuovo annuincio di Yamaha: presto la vedremo in tutto il mondo, nessun dubbio
La sfida del terzo millennio nell’automotive e nella produzione di moto si vice soprattutto puntando sulle nuove tecnologie. Così Yamaha continua ad andare avanti sulla strada tracciata da tempo e annuncia una svolta importante.
La Casa dei tre diapason infatti ha deciso di puntare su un’adozione più massiccia di polipropilene riciclato nelle fasi di produzione dei suoi nuovi modelli. Come spiega in un comunicato stampa, il nuovo materiale prodotto dall’azienda assicura livelli di resistenza e qualità estetica ancora maggiori rispetto ai materiali riciclati convenzionali.
Questo polipropilene riciclato è ricavato da materie prime che non hanno già raggiunto il cliente, ma sono fornite in esclusiva per essere utilizzate nei materiali finali riciclati. E soprattutto l’azienda garantisce che il nuovo materiale non presenta alcun rischio di contenere sostanze che siano pericolose per l’ambiente.
Yamaha, c’è l’annuncio: è una svolta epocale nella produzione di moto
Quale sarà la sua principale applicazione? Yamaha lo utilizzerà per la costruzione delle principali componenti esterne delle moto e in specifico per realizzare quelle dei modelli di motociclette commercializzati nei mercati ASEAN, come la Gear125.
L’ASEAN, per chi non la conoscesse, è l’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico, un’unione politica ed economica di 10 paesi del Sud-Est Asiatico. Parliamo di Filippine, Singapore, Thailandia, Brunei, Cambogia, Indonesia, Laos, Malesia, Myanmar e Vietnam. Quibndi per ora l’Europa ma anche il mercato americano sono tagliati fuori.
Per ora il polipropilene riciclato è stato adottato per la carrozzeria esterna, ma potrebbe essere utilizzato anche per altre componenti di moto e scooter, come spiega la Casa di Iwata. In particolare per migliorare alcune aree che devono avere una particolare cura estetica.
Non è la prima volta comunque che Yamaha punta su materiali alternativi per la sua produzione. A partire dallo scorso febbraio infatti in fabbrica arrivano lingotti di alluminio verde, per la prima volta utilizzato in Giappone per produrre motociclette.
Si tratta dell’alluminio raffinato utilizzando fonti di energia rinnovabile per emettere circa il 60% in meno di CO2 nel suo processo di produzione rispetto all’alluminio tradizionale. E se consideriamo che le parti in alluminio rappresentano fino al 31% del peso totale del veicolo di una motocicletta, significa quasi un terzo del materiale.
L’uso di alluminio riciclato nella produzione Yamaha rappresenta circa l’80% dell’utilizzo complessivo. Quindi l’introduzione dell’alluminio verde è stata studiata per completare questo ciclo e sarà utilizzato per parti che ancora non possono essere prodotte con materiali riciclati.
In primis Yamaha utilizzerà l’alluminio verde per alcune parti delle sue moto da strada di grande cilindrata e quelle da cara fuoristrada: per fare un esempio, sulla YZ450F ci sono il sottotelaio, il telaio principale e le staffe delle pedane.
La Casa ha fissato l’obiettivo di passare a materiali sostenibili al 100% entro il 2050. Per questo punta su materiali in resina di origine vegetale, sul polipropilene riciclabile e altri materiali ecologici oltre che riciclati per le sue moto prodotte in Giappone e all’estero.
Polipropilene riciclato anche nell’automotive, Total Energies ha deciso di inaugurare una linea di produzione ad hoc
Ma in realtà il polipropilene riciclato è ormai adottato anche nella produzione dell’automotive. Non è un caso che anche TotalEnergies adotterà una nuova linea di produzione espressamente dedicata presso il suo stabilimento di Carling, in Francia.
L’entrata in funzione della linea è prevista per il 2024 e produrrà 15 mila tonnellate all’anno di compound di polipropilene contenenti fino al 100% di materie plastiche riciclate.
Come ha spiegato Nathalie Brunelle, Senior Vice President Polymers di TotalEnergies, “questa nuova linea ci consentirà di soddisfare la crescente domanda da parte del mercato automobilistico di polimeri più efficienti e sostenibili. Tutto in linea con la nostra ambizione di produrre il 30% di polimeri circolari entro il 2030”.