Una condanna pesantissima ha appena colpito Volkswagen. I dipendenti raggiunti dalla sentenza sono rimasti di gelo.
E’ davvero un momento pessimo quello che sta attraversando il settore automobilistico tedesco. A braccetto con la crisi economica che sta vivendo il Paese europeo che più di tutti sembrava impermeabile agli alti e bassi finanziari, anche l’industria delle quattro ruote ha subito un contraccolpo. Se effettivamente le vendite non sono eccezionali, a pesare ancora di più sulla situazione attuale è la questione dell’elettrico. Le vetture a zero emissioni sono scarsamente recepite dall’utenza che non vuole rinunciare alla comodità del motore termico.
Questo, ovviamente ha danneggiato anche i grossi costruttori che, nel frattempo, per essere in linea con le richieste della Commissione Europea, si erano adeguati concentrando la propria produzione nei veicoli al 100% verdi. Un esempio su tutti è Audi, il cui stabilimento di Bruxelles dedicato al SUV a spina Q8 e-tron è ad un passo dalla chiusura e lo stesso dicasi per Volkswagen, sopra cui pende il rischio di dover licenziare fino a 15mila dipendenti. Uno stillicidio aggravato da un’altra sentenza.
Nel Regno Unito la Volkswagen Financial Services, divisione che si dedica ai finanziamenti delle autovetture, è stata appena condannata dalla Financial Conduct Authority a tirare fuori la bellezza di 5,4 milioni di sterline, per comportamento scorretto nei confronti dei clienti con criticità economiche. Va detto che non si tratta di una novità. Già in passato la Casa di Wolfsburg si era trovata a dover distribuire 21,5 milioni di sterline a 110mila automobilisti danneggiati da tale comportamento.
Stando a quanto si legge sulla sentenza, da un periodo che va da gennaio 2017 a fine luglio 2023, l’azienda tedesca non sarebbe riuscita a “comprendere circostanze individuali o a fornire supporto ad hoc per le esigenze di ognuno” e, addirittura, in alcuni frangenti avrebbe provveduto a confiscare l’auto alla clientela più vulnerabile “senza prendere in considerazione altri opzioni“, mettendola ulteriormente in crisi, in quanto per buona parte di essa il mezzo è strumento utile o indispensabile per recarsi al lavoro.
A differenza di quanto spesso accade, qui la colpevole ha ammesso di aver tenuto una condotta scorretta, annunciando di essere in procinto non solo di risarcire i cittadini danneggiati, ma pure di essere pronta a correggere le metodologie che hanno portato a tale situazione.