Chi lo avrebbe mai detto che, oltre al calcio e al buon cibo, il francese Vincent Candela nascondesse una passione sfrenata per le moto.
Le sue serpentine e il suo cambio di passo con quel piede sinistro fatato hanno fatto la storia della Roma di inizio secolo. Sembra ieri che il francese Vincent Candela, ex colonna giallorossa, giganteggiava accanto a compagni di squadra come capitan Totti, Batistuta, Montella, Aldair e Delvecchio.
I tifosi non lo hanno mai dimenticato, anche perché lui ha deciso di vivere per sempre in una città che gli è entrata nel sangue: la campagna romana, la produzione di vino, la ristorazione che viaggia a gonfie vele, le frequenti sortite all’Olimpico, le partite con gli eterni amici come il Pupone. La gente tutto questo lo sa e lo considera ormai “uno di casa”.
Pochi, forse, ricorderanno che, oltre allo scudetto targato Capello e alla supercoppa italiana, Candela è stato anche campione del mondo e campione d’Europa con la nazionale transalpina, prima nel ’98 e poi nel 2000, a dimostrazione che, seppur tatuata la maglia della Roma come seconda pelle, Vincent è stato un calciatore apprezzato anche in patria dove ha goduto della meritata considerazione.
Ma ci sono passioni, nel caso di Vincent Candela, che vanno oltre il calcio e la città eterna. Passioni che fanno parte della sua indole indomabile, perchè Candela a 50 anni, ormai lontano dal calcio, sembra assurdo ma è così, dal 2009, non ha mai smesso di tenersi in forma. E oltre allo sport, alla vigna e al nuovo progetto del ristorante che lo tengono occupato non poco, Vincent, appena può ama scorrazzare in moto.
Vincent Candela e le Harley che hanno contrassegnato le tappe della sua vita
Eccolo su instagram, barba incolta da motociclista sfegatato, in sella addirittura ad una Harley. Sembra decisamente un modello ben curato, a cui lui stesso potrebbe avere apportato modifiche importanti, conoscendolo non ci sorprenderebbe. I bene informati fanno sapere che la passione per le due ruote, nel caso di Vincent, è addirittura parallela al calcio, e che sin da adolescente, in Francia, Candela amava sfidare la velocità.
Stando a quanto racconta lui stesso, i modelli Harley sono decisamente un segno tangibile della sua esistenza e lo hanno sempre accompagnato nelle tappe della sua vita: la sua prima moto è stata infatti una Harley Davidson 1340 Night Train mentre oggi Vincent possiede una Harley Davidson Fat Boy. Lo stesso Vincent racconta che è sempre stato “un pazzo scatenato” in sella alle sue moto e che le ha spinte spesso fino al limite.
La Fat Boy è come noto il modello più iconico tra le Harley. È stato introdotto sul mercato nel 1989 e progettato in serie limitata nel 1990: disegnato dai leggendari “stilisti Harley” Willie G. Davidson e Louie Netz, è la versione modernizzata dell’Hydra-Glide del 1949. Nessuno può dimenticare che ad averla consacrato a moto del secolo è stato Arnold Schwarzenegger in Terminator 2: Judgment Day.
Il Fat Boy ha anche svolto un ruolo fondamentale nella commercializzazione del film con poster che ritraggono Arnold in giacca e pantaloni di pelle a cavalcioni della moto e con in mano il suo fucile Winchester a leva. È un’immagine eterna che ha conferito valore intrinseco e monetario al modello Fat Boy. Poteva uno come Vincent Candela non scegliere una moto del genere?