Per alcune moto non è bastato mostrare una sensazionale qualità per avere successo in fase di vendita, con alcuni flop che sono clamorosi.
Le principali aziende motociclistiche portano avanti tantissimi studi per poter capire quale possa essere il modo migliore per dare vita a delle moto in grado di imporsi sul mercato. Nonostante la progettazione alla fine sia di primissimo livello, ci sono però delle situazioni che vanno oltre i possibili ragionamenti a livello dirigenziale e dunque nascono dei flop a dir poco inspiegabili.
Sono diverse infatti le moto che non hanno potuto raccogliere i risultati che si erano prefissati, con alcuni flop nella storia della vendita delle motociclette che hanno del clamoroso. Tutte quante le grandi aziende hanno dovuto fare i conti con alcuni fallimenti sul mercato e alcuni sono stati clamorosi.
Anche un colosso come la Ducati ha dovuto far i conti con alcuni fallimenti, come nel caso della SS 350 Junior, un modello che non è mai riuscito a convincere gli appassionati che dalla casa emiliana cercavano probabilmente più potenza e prestazione. Non è la sola che non ha avuto modo di imporsi sul mercato, con la Moto Guzzi e tanti colossi nipponici che hanno dovuto fare i conti con i freddi numeri.
La Aprilia all’inizio del nuovo Millennio aveva intenzione di dare vita a una delle moto più potenti e prestazionali della propria storia, con la SL 1000 Falco che puntava a essere una sportiva di primissimo piano. L’intento era quello di mettersi in mostra in un periodo dove tutti i grandi produttori avevano deciso di intraprendere questa strada.
La moto si presentava con una lunghezza di 205 cm, una larghezza di 74 cm e un’altezza minima della sella di 81,5 cm. Il motore era sicuramente di primo livello, un bicilindrico da 1000 di cilindrata che erogava fino a 106 cavalli, ma un design non troppo accattivante per il grande pubblico la portò a rimanere sul mercato per soli 4 anni, prima del definitivo addio al progetto.
Vi era un grande interesse nel 2011 quando la Husqvarna decise di lanciare il progetto della 900 Nuda, un modello che però non riuscì mai a imporsi anche per i cambiamenti all’interno della società. Il progetto infatti era avvenuto con la casa svedese ancora all’interno della BMW, prima di passare alla KTM.
La 900 Nuda presentava delle dimensioni con una lunghezza di 219, una larghezza da 89,5 cm e con un peso di 195 kg. Il motore era un bicilindrico da 900 di cilindrata che aveva modo di erogare 105 cavalli, numeri che però non le permisero di imporsi sul mercato come preventivato.
Una delle aziende che ha saputo farsi maggiormente apprezzare per prestazioni e potenza su strada è stata indubbiamente la Kawasaki. La mitica “verdona” era convinta di fare il botto con la produzione della ZZ-R 1400, un modello che si ispirava alla serie ZZ-R che aveva già avuto grande fortuna in passato.
Si tratta di una moto che ha avuto una vita ben più longeva delle altre due ruote in questa classifica, con l’ultimo modello che risale al 2017 e che è rimasto sul mercato fino al 2020. Le dimensioni sono da 217 cm di lunghezza, una larghezza di 77 cm e un’altezza da 117 cm, con il motore che era un quadricilindrico da 1450 di cilindrata e con erogazione da 200 cavalli. In Italia non riuscì però mai a imporsi come sperato e alla fine anche la Kawasaki abbandonò il progetto.
Tra i marchi più amati in assoluto in Italia non si può di certo non citare la Moto Guzzi. L’azienda lombarda negli anni ha sempre cercato di dare vita a delle moto imponenti in strada, con la Stelvio 1200 che nasceva proprio con questo intento, ma purtroppo non ha saputo imporsi come da aspettative.
Il modello in questione nacque nel 2011 e rimase sul mercato per cinque anni, con le dimensioni che mostravano una due ruote da 225 cm, una larghezza di 105 cm e un’altezza da 155 cm. Il motore era un bicilindrico da 1150 di cilindrata, con erogazione massima di 105 cavalli, ma il suo stile non convinse mai del tutto.
Nel 1995 la Yamaha decise di immettere sul mercato una bellissima TRX 850, un modello che aveva tutte le carte in regola per poter spopolare. Per qualcuno la moto in questione aveva delle caratteristiche molto simili alle Ducati SS 900 e forse il fatto di aver preso spunto da uno stile molto diverso non ha aiutato.
La moto si presentava con una lunghezza di 200 cm, una larghezza di 70 cm e un’altezza della sella minima di 79,5 cm. Il motore era un bicilindrico da 850 di cilindrata che poteva così erogare fino a un massimo di 79 cavalli. Alla fine è rimasta sul mercato per soli 5 anni senza mai ottenere veramente il successo sperato.