La Vespa ha fatto la storia delle due ruote, motorizzando milioni di italiani. Sin dal lancio del primo modello è diventata una icona sulle nostre strade.
Nell’ampio concetto di eccellenze del Made in Italy rientra, con orgoglio, anche la Vespa della Piaggio. Si tratta di uno dei prodotti più noti al mondo, unendo fascino ed eleganza nostrana. E’, davvero, complicato trovare un italiano che non abbia mai guidato una Vespa. Ha rappresentato molto più di un banale mezzo di trasporto, impregnandosi di elementi caratteristici ed identitari del nostro Paese.
Dopo la fine della seconda guerra mondiale, venne lanciata, al Circolo Golf Club dell’Acquasanta di Roma, la prima Vespa. Vi ricordate l’anno esatto? L’idea era nata tempo addietro, con il nome in codice Paperino, grazie alle intuizioni degli ingegneri Renzo Spolti e Vittorio Casini, ma di cui Enrico Piaggio non era rimasto, particolarmente, impressionato.
Piaggio decise di rivedere il prototipo di base, consegnandolo nelle mani del geniale progettista aeronautico Corradino D’Ascanio ed al designer Mario D’este. Il loro apporto fu fondamentale nella realizzazione del modello. Il primo brevetto, rappresentando un progetto unico nel suo genere, fu rilasciata con una idea di moto molto diversa rispetto a quella visto sino ad allora.
Piaggio, la nascita della Vespa
L’idea di diventare una icona era solo un lontano sogno di fantasia, ma con il tempo la Vespa si perfezionò sempre più, fino alla nascita di modelli leggendari. In totale sono stati realizzati 145 modelli, riuscendo a creare un vero e proprio mito su due ruote. Nel 2021 lo “scooter più famoso al mondo” ha celebrato il 75° anniversario dalla sua nascita. Diversi esemplari hanno fatto la storia, a partire dalla Vespa V98 del 1946, meglio nota come “Farobasso”.
Nella primavera del 1946 rimasero tutti a bocca aperta per il modello con motore 98cc monocilindrico a due tempi raffreddato ad aria forzata per mezzo di una ventola sul volano-magnete. Una idea pazzesca che garantiva una potenza di 3,2 CV a 4.500 giri/minuto con una top speed di 60 km/h. Oggi sarebbe considerata bassa, ma per l’epoca era un risultato ottimo. Il cambio a tre marce, regolabile con una manopola girevole sulla parte sinistra del manubrio e da una trasmissione omocinetica ad aste la rendevano anche facile ed intuitiva da guidare.
La Vespa è diventata un fenomeno generazionale, anche nel lancio dei modelli successivi. Il successo cinematografico, in film “cult”, come “Vacanze romane” del 1953 la resero immortale. Dopo una prima produzione di ben 18079 esemplari, la successiva Vespa 125 del 1948 fu equipaggiata da un motore monocilindrico cc 124,789 V1M con funzionamento ciclo otto due tempi, rapporto di compressione pari a 1:6,5.
Anche questo modello divenne iconico, presentando un motore 4 CV a 5000 giri/minuto, con raffreddamento ad aria forzata, con dei grossi freni a tamburo in ambedue i lati. Erano altri tempi e solo con la Vespa 150 GS si raggiunsero i 100 km/h di velocità massima. La prima storica nata, comunque, rimarrà nel cuore dei puristi della Piaggio anche grazie a campagne pubblicitarie geniali. Il messaggio risultò chiaro: “La Vespa non è una motocicletta, ma una piccola vettura a due ruote”. Nulla di più vero, per una storia nata nel 1946 e che prosegue sino ad oggi.