Avete mai chiesto agli appassionati della Vespa quale sia il loro modello preferito? Questo a giudicare da quanto è durato sul mercato è uno dei modelli top, vediamo quali sono gli elementi che lo hanno reso così popolare, diffuso e amato.
Se siete centauri doc non potete non aver quantomeno guidato una volta il motorino di cui parliamo oggi: la Piaggio Vespa in questa configurazione è uno degli scooter più popolari di sempre, soprattutto perchè il modello è sopravvissuto molto a lungo sul mercato nonostante le difficoltà e la concorrenza spietata.
La classica Vespa di Piaggio è quel motorino che un po’ tutti conoscono in Italia e all’estero, un prodotto che rappresenta meglio di tutti gli altri il concetto di Made in Italy e che ha permesso alla casa produttrice di fatturare moltissimo, farsi conoscere ovunque e di conquistare una clientela fedele e appassionata.
Tra le versioni del leggendario scooter più amate dai collezionisti, oltre naturalmente alla prima serie degli anni quaranta che oggi vale cifre impensabili anche per una motocicletta sportiva da collezione, troviamo senza dubbio questa serie prodotta per quasi trent’anni a bordo della quale molti personaggi dello spettacolo hanno mosso i primi chilometri su una due ruote. Riuscite a ricordare qual è?
La versione forse più famosa e longeva della motoretta di Piaggio arriva nel 1978, un anno come tanti che si rivelerà cruciale per la casa italiana che rischia di soccombere sotto la concorrenza sempre più forte e spietata delle case giapponesi che importano modelli come il Cub al punto che solo sei anni prima, perfino la storica Lambretta se n’è andata in pensione. Ma con questo asso nella manica, il marchio italiano si assicura di tenersi ben stretta la sua clientela storica!
Infatti quell’anno esce il Piaggio Vespa PX125, un piccolo scooter che introduce tante piccole novità apprezzatissime dal pubblico: dotato di serie di un piccolo motore da quasi 125cc di cilindrata per 8 cavalli di potenza, il motorino ha una linea completamente re-interpretata senza però trascurare la tradizione del modello e tanti optional, inclusa la possibilità di montare gli indicatori direzionali prima mai visti a bordo del motorino.
Conoscendo la fama del modello, Piaggio si aspetta ovviamente di vendere molto bene ma la incredibile PX125 supera addirittura le aspettative al punto che lo scooter in questa configurazione arriverà fino alla porta del duemila e verrà tolto di produzione solo per via delle nuove normative Euro 4 che spingeranno la casa a riprogettarlo da zero, piuttosto che aggiornare ancora una volta il modello esistente.
La serie PX da sola ha venduto oltre tre milioni di esemplari in tutto il mondo, esportata anche in Giappone e Stati Uniti ed ha inoltre introdotto un’altra importantissima caratteristica prima trascurata sullo scooter ovvero l’accensione elettronica che di fatto introduce una nuova era nella storia di un modello classico. Ecco, classico si ma senza trascurare le comodità introdotte dalla nuova epoca.
Memorabile poi anche la versione Arcobaleno dello scooter che non trascura l’estetica, proponendo una nuova gamma di colori e di fasce in plastica che abbelliscono ulteriormente una carrozzeria forse un pochino spoglia sulla versione base. La PX125 è stata così iconica che tutti i tentativi di sostituirla come la serie PK50 e il controverso Piaggio Cosa sono stati accolti malissimo dal pubblico. Che dire, a volte rimanere fedeli alla tradizione è la cosa più intelligente da fare.