Lambretta o Vespa, l’eterno dilemma degli italiani. Proviamo ad indagare le differenze che intercorrono tra i due iconici scooter.
Vespa contro Lambretta, la sfida che ha segnato la storia delle due ruote in Italia. I due scooter più amati per anni, infatti, sono stati visti dall’opinione pubblica come veri e propri nemici che si sono sfidati a colpi di record di vendite.
Il primo a mettere il naso fuori dalla propria fabbrica è stata la Vespa che fece il suo esordio nel lontano 1946, seguita a ruota poi l’anno dopo proprio da Lambretta. I due mezzi sono stati partoriti sin dall’inizio con il medesimo scopo: ingraziarsi il grande pubblico alla ricerca di un mezzo affidabile, economico e versatile.
Secondo la “leggenda” Vespa si chiamerebbe così poiché l’allora patron dell’azienda Enrico Piaggio avrebbe detto di questo scooter vedendola e ascoltando il rumore che produceva che somigliava per l’appunto ad una Vespa.
La Lambretta, invece, deve il suo nome al fiume Lambro situato dove c’erano gli stabilimenti produttivi dell’azienda che l’ha prodotta. Le differenze tra i due scooter però vanno al di là del nome. Proviamo a scavare più a fondo.
Per prima cosa il motore: Vespa lo monta laterale, mentre Lambretta nella zona centrale. Proprio per questa ragione quest’ultima si lascia preferire per manovrabilità e velocità. Anche sulle ruote lo scooter milanese vince la partita avendole più grandi e quindi più adatte ad asfalti impervi.
Per quanto concerne la forcella, quella della Vespa è monobraccio e ancorata al mozzo anteriore da un solo lato, viceversa Lambretta ha una forcella convenzionale. Il telaio della Vespa ha una carrozzeria portante, mentre quello della Lambretta è regolare.
Infine per quanto concerne i consumi la Vespa li ha più ridotti. Inoltre Lambretta patisce anche il rabbocco dell’olio piuttosto spesso. I due scooter però negli anni si sono differenziati anche a livello culturale.
Vespa, infatti, era percepita come lo scooter della borghesia, quello cool, mentre Lambretta ha assurto negli anni a simbolo del proletariato. Questo naturalmente era dovuto al fatto che la Piaggio investiva molto di più in pubblicità. Poco importa però perché entrambe italiane hanno saputo esportale lo stile nostrano in tutto il mondo diventando entrambe due vere e proprie icone di bellezza e affidabilità che tutti ci invidiano.