Protagonista di un avvio di Mondiale deludente, Marquez sta incassando parecchie critiche. L’ultima arriva da Valentino Rossi.
Genio e sregolatezza, se c’è un pilota che ha cambiato le logiche della MotoGP nell’ultimo decennio quello è sicuramente Marc Marquez. Aggressivo, spesso avventato, ma capace di fare magia alla guida, nonostante la sua propensione alla caduta, dal 2013 al 2019 si è portato a casa ben sei titoli iridati, ciò significa che mai nessuno è stato in grado di batterlo non fosse che nel 2015 quando fu Jorge Lorenzo ad avere la meglio e lui chiuse terzo dietro a Valentino Rossi.
Come tutte le belle favole, però, anche quella dell’iberico era destinata a finire e brutalmente il suo ciclo vincente si è concluso in un campionato partito a luglio per via dello scoppio della pandemia. E’ bastata una semplice scivolata, per mandarlo ko e fargli cominciare a vivere un calvario fisico tra guai al braccio destro e diplopia.
Il 2023 avrebbe dovuto essere l’anno del suo rilancio ed invece, almeno finora, è stata solamente una catena di crash ed infortuni, conditi da tante polemiche sollevate dai colleghi circa la sua pericolosità in pista.
Che il #93 non si sia guardato particolarmente di buon occhio dalla concorrenza non è da oggi. L’ultimo appunto nei suoi confronti arriva da un personaggio insospettabile legato a Valentino Rossi.
Svelato il più grande difetto di Marquez
Stiamo parlando di Uccio Salucci, amico di lunga data del Dottore e oggi responsabile del team Mooney VR46. A proposito del catalano e della situazione che sta vivendo, si è così espresso ai microfoni di Sky. “Ogni volta che ci sono i test e passo davanti al suo box vedo in terra tanti pezzi, ciò significa che vanno avanti per tentativi. In questa maniera diventa tutto molto più complicato”, ha analizzato.
“Credo che stiano anche seguendo le sue indicazioni, anche se è in fase critica. A mio avviso si è comportato da egoista, in quanto quando ha saputo che alcuni aggiustamenti avrebbero potuto aiutare anche gli altri piloti Honda, li ha bocciati. Detto ciò sono convinto che tornerà presto davanti“, ha proseguito.
Facendo un salto nel passato, lo storico assistente del #46 ha ricordato un’altra grande rivalità, quella con Biaggi, contrapposto al centauro di Tavullia per carattere, amicizie e stile di guida. “Non sono due cose comparabili. All’epoca Max lo sopportavo poco, ma adesso guardo con simpatia a quel periodo. Lui era un cagnaccio proprio come Vale. Gli piaceva vincere e salvo in qualche rara occasione le loro battaglie sono sempre state pulite. Con l’altro è stato diverso“, ha guardato indietro con un pizzico di nostalgia.
Per concludere il manager è tornato a quando il pesarese accettò di aiutare Simoncelli, dando vita a quella che sono successivamente sarebbe diventata l’Academy. “Con Marco Valentino si aprì molto, rivelandogli numerosi segreti. Io, e lo dico con un po’ di imbarazzo, all’inizio non ero d’accordo. Nel 2013, passato un po’ di tempo dalla sua scomparsa, decidemmo di creare una scuola per i giovani“, ha infine rivelato.