Il braccio destro del 9 volte iridato, Valentino Rossi, ha rilasciato delle dichiarazioni che faranno discutere. Ecco che cosa ha ammesso Uccio Salucci.
Valentino Rossi e Yamaha rappresentano un binomio, ancora oggi, che mette i brividi. Il campione italiano prese una decisione che fece impazzire gli appassionati nel 2003. Dopo aver vinto tutto con la Honda, infatti, scelse di lanciarsi in sella alla Yamaha M1. Un salto quasi nel vuoto perché con sé si portò tecnici top che lo avevano reso grande già nella casa di Tokyo.
Il carattere del Dottore fece la differenza in tal senso. Convinse che andare a fare la storia in una squadra che non vinceva da anni era possibile. Ad Iwata ci avevano provato con Max Biaggi, Carlos Checa e altri straordinari campioni, ma nessuno era riuscito a scalfire la supremazia della Honda. Dopo i successi targati Mick Doohan, l’arrivo di Rossi, dopo i titoli con l’Aprilia nelle classi minori, per il brand dell’ala dorata fu il top. Trovarono un nuovo alfiere che, grazie alla personalità eccentrica, accese l’interesse internazionale per la MotoGP.
Valentino Rossi, dopo 3 titoli consecutivi con la Honda, era diventato un catalizzatore. Gli sponsor piovevano come pioggia a novembre. Il centauro aveva capito come poter fare la differenza anche in termini tecnici. Voleva dimostrare a sé stesso di poter vincere su due moto diverse. Nessuna ci era riuscito nella moderna era della MotoGP. Lo stimolo lo spinse a rompere i rapporti con la HRC e passare ai rivali agguerriti della Yamaha.
A Tokyo ancora non lo hanno perdonato. Marc Marquez, a distanza di 20 anni, ha fatto la stessa identica cosa, firmando per la Ducati. A differenza dello spagnolo, però, Valentino Rossi non lasciò una nave che stava per affondare. La RC211V era il massimo e l’HRC rappresentava il place to be. E’ un come se Pecco Bagnaia optasse di lasciare la Desmosedici attuale per firmare con un altro team. La sfida, neanche a dirlo, fu vinta da Rossi già al primo anno.
Valentino Rossi, che bordata sulla Yamaha
Coloro che hanno qualche capello bianco si ricorderanno che nelle prime uscite sulla M1 il numero 46 mise in mostra tutto il suo talento. In carriera ha conquistato 4 riconoscimenti iridati in sella alla Yamaha, diventando un vero e proprio simbolo della casa di Iwata. Ha lottato contro straordinari interpreti come Hayden, Stoner, Lorenzo, Pedrosa e Marquez.
Oggi Valentino corre nel campionato GT al volante di una BMW. Ha avuto il coraggio di cambiare categoria, nonostante qualche spiacevole episodio. L’amico del centauro di Tavullia, Uccio Salucci, è tornato a parlare della sua esperienza in sella alla Yamaha. “Ricordo la prima volta che abbiamo osservato la Yamaha da vicino la notte di Donington nel 2003, quando lasciarono la porta del garage aperta a mezzanotte”, ha ricordato a Sky Uccio Salucci.
“Io e Vale siamo usciti dal camper come due agenti segreti (indossavano delle felpe nere, ndr). Quando abbiamo aperto la porta c’erano tutti i boss Yamaha all’interno – ha spiegato il braccio destro di Valentino Rossi – C’erano Davide Brivio, Masahiko Nakashima e la moto di Carlos Checa. Quando l’ho vista sono rimasto senza parole, ma perché era una moto orribile, mal fatta, piena di cavi in giro, decisamente rozza. Noi invece eravamo abituati a guardare tutti i giorni la Honda, che invece era un capolavoro di tecnologia. Ricordo che Vale mi guardò e fece un’espressione come dire ‘cavolo… hai visto che moto è?’ Quando siamo entrati nel camper mi ha detto: ‘C*** Uccio, sembra che siano 10 anni indietro rispetto al nostro (ex bolide della Honda, ndr)‘”.