Il 9 volte campione del mondo, Valentino Rossi, si è divertito tantissimo in pista, vincendo a raffica. I fan rimasero sconvolti per una “trollata” epica dopo una sua vittoria.
Valentino Rossi non era famoso solo per il suo stile inconfondibile in pista, ma anche per un carattere molto irriverente. Nel mondo politically correct attuale, probabilmente, un campione così anticonformista darebbe fastidio. Un soggetto fuori dall’ordinario, in grado di far impazzire i fan sulle tribune, come quelli a casa.
I super appassionati del Dottore ricorderanno dello slogan irriverente, perché chiamarlo sponsor sarebbe troppo, della “Polleria Osvaldo“. Valentino Rossi in tutta la sua carriera in MotoGP ha reso immortali i suoi sketch dopo le vittoria. Per raccontarvi della storia più assurda di una polleria mai esistita vi riporteremo ad oltre un quarto di secolo fa. Era il 1998 e Valentino Rossi era il giovane più forte che si era mai visto in pista. Un predestinato che guidava, sin da giovanissimo, come un veterano.
Dopo le vittorie in pista, Valentino Rossi si rilassava con la sua tribù Tavullia. Si divertiva a giare in ape-car, a giocare a calcio e insieme a Uccio Salucci, oggi responsabile dell’Academy del Dottore, ne combinava di tutti i colori. Un giorno un amico di Valentino Rossi, Flavio, si è presentato con delle magliette in mano su cui era stampato il logo della Polleria Osvaldo.
Con questo logo la tribù del Dottore ottenne ottimi risultati in campo. A quel punto nacque l’idea geniale del campioncino, ovvero indossare cappellino e maglietta della polleria, ad Imola 1998, allo scopo di irridere gli avversari. Ecco la sua Aprilia replica in vendita.
Con quello slogan era un po’ come se il Dottore avesse definito perdenti i suoi avversari un pista. Un giornalista informò Uccio che sarebbe andato a Tavullia per girare un servizio sulla Polleria Osvaldo. In realtà questa polleria non esisteva affatto a Tavullia, ma si è scoperto in un secondo momento. Rossi dovette inscenare con un giornalista una storia allucinante. In sostanza questo proprietario non voleva farsi riprendere e cacciò tutti in malo modo.
Nell’estratto in alto capirete che Rossi stava ridendo sotto i baffi. Il giornalista non sapeva la verità finché non la lesse nella biografia di Vale dove la storia emerse. Sul podio successivo, nella gara di Barcellona, Rossi salì con un pollo gigante montato sulla moto e sul podio, a rappresentare il “Osvaldo”. Una roba da non credere perché questo soggetto era frutto di una immaginazione collettiva. Rossi aveva trollato il mondo intero con una recitazione da Oscar.