Bruttissime notizie per Valentino Rossi. L’ex pilota incassa una dura batosta e c’è di mezzo Marc Marquez.
Valentino Rossi ha indubbiamente fatto al storia del motociclismo. Il pluricampione della MotoGP, nonostante gli ultimi anni in calo, è e resta nell’olimpo delle due ruote. Non potrebbe essere altrimenti, visto che stiamo parlando di uno che è riuscito a vincere nove titoli mondiali e in ben quattro classi differenti.
C’è però chi, nonostante questi numeri, non lo ritiene il pilota migliore di tutti. Anzi, ulteriore beffa per Valentino Rossi, ritiene il suo storico rivale Marc Marquez migliore di lui. Ad esprimere questo parere è Marco Rigamonti, una vita in Ducati, attuale capotecnico di Enea Bastianini. E proprio dall’esperienza in Ducati di Valentino Rossi che inizia il ragionamento di Rigamonti sul perché Marquez sia migliore di Valentino Rossi.
“Ho lavorato con veri fuoriclasse come Rossi e Stoner.” ha dichiarato Rigamonti a Corsedimoto.com. “Rossi aveva una mente straordinaria, una tenuta mentale non indifferente. Stoner invece era un talento eccezionale nella guida, più di Valentino, ma non riusciva a reggere la pressione. L’ansia lo mangiava vivo, anche per questo alla fine ha deciso di ritirarsi. Secondo me l’unico migliore di loro è Marquez perché riesce a coniugare i sia il talento nella giuda che la tenuta mentale.”
Da Valentino Rossi ad Andrea Iannoni, il capotecnico Ducati si racconta
Rigamonti ha trascorso una lunghissima carriera in Ducati, inframezzata solo da una parentesi alla Suzuki al seguito di Andrea Iannone. Un rapporto che si è poi interrotto nel momento del passaggio del pilota italiano all’Aprilia, con Rigamonti che ha deciso di tornare in Ducati. Parole positive per Iannone anche se secondo il capotecnico paga il fatto di aver esordito nell’anno in cui c’è stato l’exploit di Marquez e che quindi ha ridotto le possibilità di lotta per il titolo per la Ducati e per Iannone.
Con la moto di Borgo Panigale Rigamonti affiancherà Enea Bastianini. Grande entusiasmo e grandi aspettative da parte del capotecnico, anche se pesa molto l’incognita delle Sprint Race: “Non si potrà più puntare su di un’assetto della moto che predilige gli ultimi giri. E’ un’importante cambiamento. Come novità in se non mi dispiace nemmeno tanto. Bisognerà forse osare di più sacrificando gli ultimi giri. Mi preoccupa solo l’impatto che la cosa potrà avere sul mio pilota che si troverà inevitabilmente a dover cambiare approccio alla gara.”
