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Non si può dire che Valentino Rossi e la Ferrari non sappiano giocare con la propria immagine.
L’ evento di oggi sul circuito del Mugello, ossia il tracciato-icona del Motociclismo italiano, ha raggiunto il risultato prefissato, ossia quello di riaccendere i motori di auto e moto, spenti ormai da qualche settimana a causa della fine dei Campionati e ridestare l’ attenzione in attesa del Motor Show.
Il fatto è, però, che oltre all’ evento d’ immagine, la giornata di oggi si è rivelata una prova (forse) imprevista di quello che potrebbe essere il “nuovo mondo” del futuro, ossia l’ unione di Valentino Rossi, Re della MotoGP, con la Ferrari, Regina della Formula 1.
Prove generali di una possibilità per nulla remota in un futuro prossimo?
Sono in tanti a scommetterlo.
Già, perchè “il fatto” è che, guardando alla realtà, un uomo e una macchina che, per ironia della sorte, hanno del Rosso nel cognome, sono riusciti a mobilitare l’ attenzione della Stampa nazione e internazionale quasi meglio di una gara di Formula 1 o di MotoGP.
E poi, sono riusciti a portare il pubblico al Mugello.
E poi, hanno riacceso passioni, creato confronti, stimolato discussioni, riacceso i motori, ricordato le corse, illuminato un giovedì di un piovoso novembre, altrimenti scarno e decisamente sottotono.
Valentino Rossi – Ferrari.
L’ unione dei 2 mondi, appunto…
A Tavullia si sorride, a Maranello pure.
L’ evento di ieri in terra italica è stato qualcosa di più di un semplice test: tempi a parte, secondi e decimi da rosicchiare ancora, sbandate e derapate, la prova di Valentino Rossi ha dimostrato due cose fondamentali nel mondo dei motori: la prima è che Valentino Rossi ha il potenziale per guidare una monoposto da Formula 1; la seconda è che, come spesso accade, l’ unione di due personalità enormi come Valentino Rossi e la Ferrari non può far altro che bene al mondo dei motori internazionali.
Viene da chiedersi quale sia la proporzione corretta da applicare al futuro, se un piccolo test svolto in una giornata altrimenti dimenticata dalla Storia del Motociclismo è riuscito a catalizzare così tanta attenzione, e chiacchiere, e rumoricci, e aspettative.
Intanto, Valentino ringrazia e commenta così la sua giornata rossa: “C’era in me il potenziale per diventare un buon pilota di Formula 1. Lo avevamo visto analizzando i tempi che avevamo fatto a Fiorano, qui e a Valencia e quindi con un buon progetto di lavoro e con tanto impegno sarei potuto diventare un buon pilota di Formula 1.
E’ dura dire se sarei diventato vincente o meno, ma il potenziale c’era e c’e”
La Ferrari prende nota…