Valentino Rossi, il retroscena in Yamaha nel 2004: stava per saltare tutto

Valentino Rossi è un simbolo della Yamaha, ma pochi sanno che nel 2004 stava per saltare tutto in modo pazzesco.

Tra i piloti che nella storia hanno dimostrato di essere tra i più grandi di sempre, merita una chiara e meritata citazione Valentino Rossi, un mito assoluto che ha conquistato la bellezza di ben 9 titoli mondiali. Un traguardo straordinario e che soprattutto non sembrava più possibile nell’Era dove i piloti potevano correre solo in un campionato.

Valentino Rossi
Valentino Rossi (Ansa – nextmoto.it)

Giacomo Agostini infatti vinse 15 Mondiali, ma aveva modo di poter correre sia nella Classe 500 che in quella 350, dunque il suo palmares aumentava vertiginosamente di anno in anno. Il fenomeno marchigiano ha dimostrato di essere forse il pilota di due ruote più amato nella storia d’Italia e il suo nome si è legato moltissimo al Giappone.

La Honda è quella che lo ha lanciato, ma non si deve dimenticare la Yamaha, quella che è indubbiamente la scuderia con la quale ha raccolto i maggiori traguardi. I successi a Iwata sono leggendari, tanto che ancora oggi il Dottore è un brand ambassador del marchio, ma non tutti conoscono un particolare dettaglio che nel 2004 stava facendo saltare tutto.

Rossi e Yamaha: quando il legame stava sfumando

Si sa che nel 2004 sembrava una vera e propria follia quella che vedeva Valentino Rossi passare dalla Honda alla Yamaha. Da un lato vi era un marchio che stava dominando da anni, con i tifosi che sembravano sminuire i successi del marchigiano proprio per la straordinaria qualità della moto giapponese, mentre dall’altra c’era una realtà in totale crisi di risultati.

Brivio Rossi
Davide Brivio e Valentino Rossi (Ansa – nextmoto.it)

Un salto nel vuoto che avrebbe dunque spaventato chiunque, ma Valentino Rossi non è di certo uno dei tanti. Un episodio particolare lo racconto il Team Manager di Yamaha del tempo, ovvero Davide Brivio, con questi che ha spiegato, in un’intervista a crash.net, come non tutti sembravano essere convinti del fatto che il Dottore fosse la scelta giusta.

“Alcuni erano contrari all’idea di ingaggiarlo perché se non avesse vinto in Yamaha, tutti avrebbero dato la colpa alla moto. Molti invece dicevano che la moto sarebbe stata comunque valida e non ci sarebbe stato bisogno di Rossi”. Brivio dunque fa capire come non vi era una totale unità di intenti in casa Yamaha, ma già con il titolo mondiale dell’anno seguente nessuno ebbe più il benché minimo dubbio sul talento assoluto di Vale che iniziò così una storia d’amore straordinaria con la casa di Iwata.

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