Il flop di Valentino Rossi in Ducati fu causato da tanti fattori. Ad anni di distanza ora sappiamo come è andata realmente
La carriera di Valentino Rossi è stata costellata di grandi successi, eppure gli è mancata l’impresa che lo avrebbe reso ancor più immortale. Infatti, nemmeno lui è riuscito a portare a casa il titolo mondiale con ben tre marchi differenti, visto che si è “fermato” ai successi con la Honda prima e con la Yamaha in seguito.
L’esperienza peggiore di sempre fu quella con la Ducati, con la quale gareggiò nel biennio 2011-2012. Il suo trasferimento fu deciso nel 2010, una stagione molto difficile per lui, nella quale si stava giocando il titolo con il compagno di squadra Jorge Lorenzo. Al Mugello, infatti, cadde durante le prove libere infortunandosi gravemente.
Il tutto lo costrinse a saltare diverse gare, consegnando il campionato nelle mani del maiorchino, che lo vinse per la prima volta in carriera. L’accordo con la Ducati lo ha portato a rimpiazzare Casey Stoner, il quale si era trasferito in Honda. Fin da subito si è capito che l’avventura di Valentino Rossi sarebbe stata molto complessa.
Il “Dottore” non si è trovato per nulla a proprio agio con la Desmosedici, una moto molto diversa e più scorbutica rispetto alla M1, che ormai guidava da diversi anni e con la quale il feeling era al top. La conferma di tutto ciò è arrivata da due campionati molto deludenti, nei quali raggiunse sporadicamente il podio.
Erano i tempi in cui la Honda e la Yamaha, che oggi sono fanalino di coda della griglia, dominavano la scena, rifilando distacchi abissali alla concorrenza. Archiviata senza soddisfazione la sua esperienza in Ducati, Valentino è poi tornato nel 2013, dando vita ad altri duelli con Lorenzo e Marquez.
Valentino Rossi, il tecnico svela la verità sulla Ducati
La carriera di Valentino Rossi è stata ricca di trionfi, ma quanto accadde in Ducati è una ferita ancora aperta. In queste ultime ore, a parlare del flop del “Dottore” con la casa di Borgo Panigale ci ha pensato l’ex tecnico Manuel Cazeaux, in un’intervista a “MotoSan“.
Ecco le sue parole: “Per quello che ricordo io, Valentino Rossi non ebbe nessuna colpa. La moto era molto difficile da capire in breve tempo, e forse fu commesso l’errore di volerla cambiare del tutto in pochi mesi, cosa che, di solito, non porta mai risultati“. Un’ammissione importante quella di Cazeaux, che oggi lavora a stretto contatto con Maverick Vinales in Aprilia, con buoni risultati.
L’avventura di Valentino in Ducati ha lasciato molti rimpianti, perché vedere vincere il pilota italiano più forte dell’epoca moderna su una moto italiana sarebbe stato il sogno di tutti.
La Ducati è esplosa, nel senso più positivo del termine, solo qualche anno dopo l’addio del pilota di Tavullia, ed ora guarda tutti dall’alto grazie ad una superiorità tecnica mostruosa. Il nove volte campione del mondo del Motomondiale non è riuscito nel suo sogno, ma siamo sicuri che se avesse guidato una Ducati odierna, l’epilogo sarebbe stato ben diverse.