Valentino Rossi, ammissione stupefacente: mondo delle moto impietrito

Una telefonata inattesa ha scosso il paddock della MotoGP: il protagonista è Valentino Rossi, che vuole un ritorno da urlo nel circus delle due ruote.

Nel paddock della MotoGP le voci corrono veloci come i motori. A volte sono solo pettegolezzi che svaniscono come nebbia al sole, altre volte nascondono verità sorprendenti. Come quella che sta facendo tremare il mondo delle due ruote in questi giorni. Una storia che sa di riscatto e di amicizia, nata da un semplice messaggio sul telefono.

Valentino Rossi chiamata
Valentino Rossi (ansa) nextmoto.it

Il paddock è rimasto senza parole. Nessuno si aspettava che proprio Valentino Rossi, il Dottore, l’uomo delle nove corone mondiali, decidesse di tendere la mano a un pilota che molti davano ormai per disperso nelle nebbie del tempo. Eppure è successo davvero, in un normalissimo pomeriggio come tanti altri. Un messaggio sul telefono, letto quasi per caso dopo un atterraggio a Jerez.

La chiamata che ha cambiato tutto

“Ero in aereo quando Valentino mi ha scritto”, racconta Iannone con un sorriso che sa di rivincita. Le sue parole scivolano via come gocce di pioggia sul cupolino di una moto. “Mi ha detto che dovevo accettare, che sarebbe stata una figata”. Semplice, diretto, genuino. Come solo Vale sa essere.

Valentino Rossi chiamata
Andrea Iannone (ansa) nextmoto.it

Non c’è stato bisogno di lunghe riflessioni o estenuanti trattative. In mezzo secondo, il tempo di un respiro, la decisione era presa. Del resto i piloti sono fatti così: istinto puro, come animali nella savana. E poco importa se non c’è stato nemmeno il tempo per un test. Quando la passione chiama, bisogna rispondere.

La notizia ha fatto il giro del paddock alla velocità della luce. Il team Pertamina VR46 aveva bisogno di sostituire Di Giannantonio, e chi meglio di un pilota che con la Ducati ha un legame viscerale? Un amore, quello per la Rossa di Borgo Panigale, che Iannone descrive come eterno. “È un sentimento che non finirà mai”, confessa con gli occhi lucidi di chi sa di essere tornato a casa.

Anche Gigi Dall’Igna, il mago della Ducati, ha accolto il ritorno del figliol prodigo a braccia aperte. “È stato un pilota importante per noi”, ha dichiarato il direttore generale di Ducati Corse. Parole che pesano come piombo, considerando che insieme hanno conquistato quella memorabile vittoria in Austria nel 2016.

A 35 anni, Iannone non è più il ragazzo impetuoso di un tempo. Gli anni gli hanno regalato una saggezza che traspare dalle sue parole misurate. Non cerca vendette o rivalse. Si dice felice in Superbike e vede questo ritorno come un regalo inaspettato. Una seconda possibilità arrivata quando meno se l’aspettava, proprio come quelle curve che sembrano impossibili ma che alla fine, con il giusto feeling, si riescono a domare.

Gestione cookie