Nessuno si sarebbe mai immaginato che si potesse compiere un’impresa di questo livello a bordo di un piccolo scooter italiano non certo noto per la sua potenza, eppure, è tutto vero!
Le imprese che ci piacciono sono quelle “disperate”, che nascono come progetti folli, incredibili e magari giudicati impossibili finché qualcuno con molto coraggio e la testa coraggiosa non li porta a termine! E’ proprio quello che ha fatto un uomo di nome Matteo che con il suo motorino italiano è riuscito dove molti hanno fallito. Forse dove nessuno aveva mai tentato…
Il vero protagonista della storia però si chiama Peppino ed è un motorino cinquanta che noi italiani conosciamo molto bene: così nominato in onore del padre del protagonista che evidentemente era un grande fan del marchio e del modello, lo scooter è stato spinto al limite ma alla fine, è riuscito a portare in salvo un record che, ci aspettiamo, sarà impossibile da battere in futuro.
Che motorino è, chiederete voi? Avete presente il piccolo Piaggio Ciao? E come non farlo, dato che si tratta probabilmente del secondo motorino più popolare dopo la Vespa prodotta sempre dalla casa italiana che ha segnato generazioni di centauri, ciclisti squattrinati, ragazzi in cerca di un mezzo semplice ed economico e collezionisti ed appassionati.
In giro per il mondo!
A bordo di questo Piaggio Ciao, un normale motorino senza modifiche di sorta o motori potenziati come va di moda, il nostro protagonista è riuscito a raggiungere Capo Nord nella regione norvegese di Magerøya, considerato il punto più settentrionale non solo del paese ma del continente europeo in toto. L’impresa di Matteo ha lasciato tutti sconvolti.
Come è nato questo progetto? Al di là dell’omaggio al padre, Matteo voleva solo seguire la sua passione: “Sono un fotografo, sono viaggi che faccio per lavoro, siccome mi piace lasciarmi dietro l’ansia e vivere queste esperienze al meglio, ho scelto un mezzo lento che rispecchiasse questo mood”. E in effetti, il piccolo Ciao del 1986 con cui il fotografo ha affrontato l’impresa non supera i cinquanta chilometri orari, tanto per specificarlo!
I numeri sono impressionanti: partito il 18 luglio, Matteo è arrivato da Cassino a Capo Nord il 7 agosto dopo aver attraversato quasi del tutto ben sei nazioni e percorso oltre 5.000 chilometri, una cifra che solitamente un Ciao percorre almeno in un anno, se viene usato davvero tanto. Non sappiamo se Matteo programmi altri viaggi simili ma questa impresa è sicuramente una delle migliori che abbia mai documentato.