I motociclisti sono avvisati, anche quelli italiani: incombe un nuovo incubo, come una spada di Damocle, sulle loro teste. Cosa accade?
Dopo la Spagna, adesso anche l’Inghilterra: e presto potrebbe toccare anche all’Italia. La polizia europea ha avviato una vera e propria task force contro le illegalità e le violazioni del codice della strada.
In particolare, nel mirino, sono finiti i motociclisti che amano sfrecciare ad alte velocità, mettendo a rischio in particolare l’incolumità dei pedoni e degli altri veicoli, ma soprattutto mettendo anche in pericolo la propria vita.
Partiamo da quello che sta accadendo nel Regno Unito. L’uso dei droni è stato implementato dalla polizia del Devon e della Cornovaglia. La sofisticata tecnologia dei Droni è attualmente in fase di sperimentazione in risposta ai disagi verificatesi nel corso del 2022, che è stato un anno terribile per collisioni gravi e mortali che coinvolgono i motociclisti e le autovetture. Lo riferisce l’ispettore Ben Asprey, capo della polizia stradale del Devon.
I Droni e il loro utilizzo per la sicurezza stradale
I droni, nel Regno Unito, potranno essere utilizzati per tracciare la velocità di un veicolo e registrare eventuali incidenti. In particolare nel mirino sono finiti i motociclisti. Il video catturato dal drone può quindi essere utilizzato contro gli utenti della strada che si macchiano di illegalità.
Inoltre, secondo quanto riferito, i droni sono in grado di controllare l’assicurazione, il MOT, ovvero la documentazione che certifica le condizioni di sicurezza del veicolo, e lo stato della tassa di circolazione di un’auto o di una motocicletta, oppure consente di rintracciare i veicoli rubati.
La registrazione di un veicolo può essere effettuata da un drone fino a quattro miglia di distanza e il progetto fa parte dell’iniziativa “Vision Zero South West” della polizia del Devon e della Cornovaglia, che mira a migliorare la sicurezza stradale eliminando completamente feriti e morti causati da collisioni e incidenti.
Sembra che ci sia un’attenzione particolare per i motociclisti, come ha spiegato l’ispettore capo Ben Asprey. “Nel 2022, 16 motociclisti sono stati uccisi sulle strade del Devon e della Cornovaglia, la cifra più alta degli ultimi cinque anni. Altri 187 sono rimasti gravemente feriti. Nonostante i motociclisti rappresentino meno dell’1% del traffico complessivo, rappresentano circa un terzo di tutti gli incidenti gravi e mortali nella zona.”
Ci chiediamo, allora, cosa accadrà in Italia: e se davvero un giorno vedremo arrivare ad usare i droni, da parte della polizia, in questo modo così frequente e diretto (il Ministero degli Interni ne prevede già l’uso in casi speciali).
L’ispettore Colin Harper, della squadra di droni della polizia del Devon e della Cornovaglia, ha descritto l’uso dei droni come “innovativo” e indispensabile. Al momento l’attenzione è rivolta ai motociclisti, che la categoria sono ad più alto rischio. Individuarli in tempo, attraverso un drone, mentre sfrecciano ad alta velocità, vuol dire sì multarli delle violazioni, ma anche salvare loro la vita prima che accada il peggio, nella speranza che una severa punizione li spinga ad un comportamento più cauto.