Pessime notizie giungono ancora circa la situazione di Stellantis: gli operai potrebbero pagare pesanti conseguenze. Le ultime.
Molto critica e precaria è la situazione produttiva di Stellantis, con ripercussioni che potrebbero rivelarsi sempre più critiche sugli operai di alcuni degli stabilimenti attivi in Italia. Il dato allarmante riguarda le consegne completate nel primo trimestre del 2024. Infatti sono equivalse al 20% in meno di autovetture rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ciò comporterà delle conseguenze sopratutto rispetto alla produzione della FIAT Panda.
La domanda di automobili della multinazionale è calata ed è esigua al momento. A farne le spese è anzitutto la Panda, la quale è fra le meno richieste sul mercato per quanto riguarda Stellantis. Perciò i vertici aziendali opteranno per uno stop della sua produzione in tre degli stabilimenti più importanti che possiede l’impresa, in un periodo di tempo stabilito.
Questo va dal prossimo 11 novembre al 29 novembre 2024. Uno stop a singhiozzo che coinvolgerà Pomigliano d’Arco, Termoli e Pratola Serra. Misure che – Stellantis fa sapere attraverso una nota ufficiale diffusa – sarebbero necessarie per “adeguare la produzione alle attuali condizioni di mercato e per garantire una gestione efficiente delle risorse”. Questa complessa fase è ricondotta al periodo di transizione causato dalla “a mancanza di ordini legata all’andamento del mercato dei veicoli elettrificati in Europa”.
Stellantis, si fermano tre stabilimenti in Italia: scoppia il caos, i fatti
Sbirciando tra i numeri di UNRAE – Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri – nel settembre del 2024 sono state vendute 7.030 Panda, mentre durante lo scorso anno nello stesso mese già ne erano state vendute 9.458 esemplari. Si è registrato così un calo superiore al 25%. Discorso simile per agosto del 2024, che conta 3.326 Panda vendute, mentre nel 2023 ne erano state 4.308. Tuttavia un barlume di speranza s’intravede bel quadro generale: sul totale dei primi nove mesi del 2024 rispetto ai primi mesi del 2023 il saldo è di 81.696 esemplari contro 73.331, quindi positivo.
Numeri che non bastano a sovvertire comunque l’andamento attuale. Infatti, lo stabilimento di Mirafiori è ancora fermo, ovvero il polo in cui nasce la versione elettrica di 500, per il quale il ripristino dei lavori è previsto dall’1 novembre 2024, con circa due settimane di ritardo rispetto a quanto inizialmente comunicato. Anche in questo caso, la scarsità degli ordini pervenuti per la vettura ha portato allo slittamento della riapertura. A questo stabilimento, si aggiunge lo stop dei tre di Pomigliano d’Arco, Termoli e Pratola Serra, generando sempre più timori circa la stabilità del futuro lavorativo.
