Dopo mesi di voci e timori, arriva la svolta per gli stabilimenti italiani di Stellantis. Una decisione che tocca da vicino il destino di migliaia di lavoratori.
Gli ultimi mesi sono stati un vero tormento per chi lavora negli stabilimenti Fiat. Le voci si rincorrevano, i dubbi crescevano. Del resto, con un amministratore delegato dimissionario e le vendite in calo, era difficile dormire sonni tranquilli.
Ma ora qualcosa si muove, come una nave che finalmente esce dalla nebbia. Jean-Philippe Imparato, fresco di nomina come responsabile Europa di Stellantis, ha rotto il silenzio. E le sue parole suonano come musica per tante orecchie preoccupate.
La sorpresa più grande? La Fiat 500 torna a casa. Proprio così: il simbolo dell’Italia su quattro ruote ritroverà le sue radici a Mirafiori. Non si tratta di un semplice ritorno, ma di un progetto che guarda lontano, fino al 2033. Lo stabilimento torinese non solo manterrà la produzione dell’attuale versione, ma si prepara ad accogliere una 500 completamente nuova. Prima arriverà la versione ibrida, poi una rivoluzione totale che punta a sfornare centomila auto all’anno.
Ma c’è di più. L’Italia non sarà una comparsa nel film di Stellantis, ma una vera protagonista. Nel 2029 diventerà il secondo mercato europeo per stabilimenti. Una notizia che sa di rivincita, dopo anni di timori e incertezze. Nessuna fabbrica chiuderà i battenti. Anzi, ogni stabilimento avrà il suo piano specifico, come i pezzi di un puzzle che finalmente trovano il loro posto.
Mirafiori, poi, vivrà una seconda giovinezza. Non più solo fabbrica, ma cervello europeo del gruppo. Qui si trasferirà l’organizzazione continentale di Stellantis, qui nascerà il quartier generale di ProOne, la divisione dei veicoli commerciali. Una trasformazione profonda, come un albero che mette nuove radici.
Il 17 dicembre sarà il momento della verità. Al tavolo con il Ministero del Made in Italy, Imparato presenterà i dettagli del piano. Niente promesse vuote, assicura il manager francese. Solo progetti concreti, auto vere, motori reali. Una sfida non da poco, considerando che là fuori c’è una concorrenza cinese sempre più agguerrita. Ma Stellantis non si tira indietro e risponde con 14 nuovi modelli, tra elettrici e ibridi.
La nuova 500 sarà la punta di diamante di questa strategia. Nascerà sulla piattaforma STLA Small, la stessa che nel 2026 darà vita alla nuova Peugeot 208. Un’auto che dovrà dimostrare come si può essere moderni restando fedeli alla propria storia.
Il futuro dell’auto italiana prende forma, giorno dopo giorno. Come un mosaico che si compone pezzo dopo pezzo. Le sfide non mancano, ma per la prima volta dopo tanto tempo si intravede una strada. Una strada che parte dall’Italia e punta dritta al futuro, senza dimenticare le proprie radici.