In arrivo in Italia una bellissima notizia che riguarda tutti coloro che guidano moto e motocicli: una svolta sotto il profilo della sicurezza
Spesso ci si lamenta delle condizioni che si trovano per strada, soprattutto per chi con le due ruote rischia la propria incolumità quotidianamente. Per questo anche a livello politico si è cercato di smuovere qualcosa nel segno del progresso.
La sicurezza stradale è sempre un tema molto caro a tutti i Governi, che cercano di trovare le soluzioni più idonee a garantire a tutti i cittadini alla guida un margine di rischio il più possibile basso. Soprattutto per chi si sposta utilizzando le due ruote non è impresa facile potersi disimpegnare tra auto e muretti in città, con pochissime vie di fuga e la paura di farsi male al minimo errore. Proprio per questo, oltre al progresso tecnologico che ha portato ad un miglioramento dei mezzi, tanto c’è da fare anche per quanto riguarda le vie di percorrenza.
Un passo nella giusta direzione è arrivato in queste ore, grazie alla riforma del Codice della Strada che ha approvato l’emendamento, voluto dalla Lega, per l’installazione della terza fascia sui guardrail (nelle zone previste). Quelli che vengono definiti i guardrail dei motociclisti dovrebbero dare una bella mano in tema di sicurezza, prevenendo conseguenze peggiori in caso di incidente.
Le istanze mosse dell’intergruppo per il sostegno alla mobilità del motociclista, presieduto dalla senatrice leghista Erika Stefani sono state finalmente accolte dalla Commissione Trasporti della Camera, sottolineando come: “La sicurezza dei motociclisti sia centrale nel nuovo Codice della strada”.
Secondo quanto riferito: “I dati sull’incidentalità ci dicono che i motociclisti sono coinvolti nel 24,1% dei decessi”. Un numero che va ovviamente arginato nel più breve tempo possibile, nella speranza che almeno questi nuovi guardrail servano proprio a fare un passo deciso in avanti in questa direzione.
Per ora l’approvazione è stata registrata nella Commissione Trasporti alla Camera, per poi proseguire nel percorso che tra mille cavilli burocratici dovrebbe portarla a natura effettiva. Non va dimenticato che non è la prima volta che si parla di questa proposta, come effettuato nel 2019 da Nico Cereghini, ma poi non si è mai riusciti a completare il cammino. Vedremo se questa sarà la volta buona come si augurano tutti i centauri italiani.