[galleria id=”1919″]Suzuki ha sempre posto grandissima cura nella progettazione delle sue moto sportive, modelli che costituiscono di fatto la massima espressione del know-how motociclistico della casa di Hamamatsu e nello stesso tempo le moto più ambite dai tanti estimatori del colosso giapponese. Attualmente la gamma Suzuki Sport presente sul mercato è composta dalla Hayabusa e dalla famiglia GSX-R costituita in pratica da tre modelli di cilindrata pari rispettivamente a 1000, 750 e 600 cc, con le ultime due moto che sono presenti a listino anche nelle versioni 2011.
Il modello Hayabusa è caratterizzato da un’aerodinamica in grado di proteggere il pilota dal vento in maniera ottimale e da un motore DOHC quattro cilindri in linea raffreddato a liquido e dotato di una coppia molto generosa.
Le peculiarità della ciclistica risiedono nella forcella anteriore a cartuccia a steli rovesciati che, oltre a essere stata sottoposta a trattamento Diamond-Like Coating per ridurre l’attrito, è dotata di pre-carico molla, ritorno e compressione idraulica, tre caratteristiche che condivide peraltro con l’ammortizzatore posteriore.
L’impianto frenante presenta all’anteriore un doppio disco flottante da 310 mm con pinze radiali e pistone in alluminio e al posteriore un singolo disco da 260 mm con pinza ad un solo pistone.
Notevole la dotazione elettronica, che comprende il Suzuki Clutch Assist System (SCAS), il Suzuki Drive Mode Selector (S-DMS) e il Suzuki Dual Throttle Valve (SDTV) che garantisce una combustione più efficiente e completa.
La Suzuki GSX-R 1000 monta invece un propulsore a quattro cilindri da 999 cc molto compatto che presenta cilindri rivestiti in Suzuki Composite Electrochemical Material (SCEM), pistoni forgiati, candele di accensione all’iridio, radiatori acqua ed olio grandi ed efficienti e infine valvole in titanio.
Il telaio è un twin spar a doppia culla composto di cinque elementi fusi, la forcella è del tipo BPF (Big Piston Frontforks) e garantisce grande stabilità, mentre al posteriore l’ammortizzatore presenta pre-carico molla e regolazioni idrauliche in compressione ed estensione; l’impianto frenante è simile a quello descritto precedentemente per Hayabusa (con poche differenze), modello con cui la GSX-R 1000 condivide anche il sistema S-DMS per scegliere la mappa di controllo motore che si ritiene migliore tra le tre a disposizione.
La gamma sportiva di Suzuki è poi completata dalle GSX-R 750 e GSX-R 600, disponibili da gennaio 2011 nelle nuove versioni che si sono potute ammirare per la prima volta tra le novità più importanti di Intermot 2010 e poi ad EICMA 2010 (insieme alla nuova GSR 750 e all’aggiornamento della Bandit 650).
Le due nuove supersportive del colosso giapponese sono più leggere rispetto alle versioni precedenti (la GSX-R 750 2011 perde ben 8 kg, la versione da 600 uno in più, cioè 9 kg) e sono caratterizzate da un motore a quattro tempi, quattro cilindri, raffreddato a liquido con configurazione bi-albero DOHC dotato di distribuzione a catena.
Dal punto di vista della ciclistica, il telaio è un doppio trave in alluminio che, rispetto ai modelli precedenti, è più leggero, più compatto e presenta un interasse più corto (-15 mm); all’anteriore è presente una nuova forcella BPF rovesciata Showa mentre al posteriore ci sono un forcellone oscillante con leveraggio progressivo e un monoammortizzatore idraulico completamente regolabile sempre Showa.
I due modelli 2011 hanno entrambi freno anteriore con dischi interamente flottanti da 310 mm e nuove pinze radiali monoblocco a quattro pistoncini della Brembo, mentre al freno posteriore si trovano un disco singolo da 220 mm e una nuova pinza a pistoncino singolo della Nissin.
Interessante anche l’elettronica caratterizzata da una centralina che controlla il sistema di iniezione del carburante a circuito chiuso con doppi corpi farfallati (SDTV), il sistema di accensione, diversi sistemi di controllo delle emissioni e l’ormai noto S-DMS: tali controlli incrociati migliorano la reattività del motore e riducono i consumi e le emissioni stesse.