Una moto che costa come un attico e monta un motore rubato a un elicottero. Sembra uno scherzo, eppure sta per diventare realtà.
Ci sono moto che nascono da incroci assurdi, apparentemente impossibili. A volte rimangono delle stranezze nell’angolo di un’officina. Ma quando toccano i tasti giusti, quando l’improbabile diventa una rivelazione, possono nascere modelli capaci di entrare nella leggenda. Ineguagliati e ineguagliabili. È quello che è successo alla MTT 420RR, la prima superbike a turbina.
Al salone di Las Vegas l’hanno messa in un angolo appartato. Nera, bassa, minacciosa. La gente passava, guardava incuriosita quella forma strana, così diversa dalle solite moto. Poi hanno acceso la turbina, e lì la musica è cambiata improvvisamente. Un sibilo acuto ha riempito il padiglione, facendo vibrare i vetri.
Una belva da 420 cavalli
La MTT 420RR non scherza. Sotto le carene nasconde una vera turbina Rolls-Royce, la stessa degli elicotteri Bell 206. I tecnici l’hanno adattata per farla funzionare su due ruote. Il risultato? Quattrocentoventi cavalli di potenza pura. Una follia. Una superbike normale ne ha la metà.
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Il telaio viene dal mondo degli aerei. Alluminio speciale, quello dei jet di linea. Le sospensioni sono Öhlins su misura – quelle normali non basterebbero. I freni sembrano rubati a un aereo: dischi enormi stretti da pinze mastodontiche.
Gli pneumatici hanno dato filo da torcere agli ingegneri. Pirelli ha dovuto creare una mescola apposta. Il cambio ha solo due marce, tanto con una turbina non serve altro. Un computer gestisce tutto, proprio come su un aereo.
Il peso segna un dato incredibile, solo 226 chili. Come una sportiva qualunque, perché la carrozzeria è tutta in fibra di carbonio, studiata in galleria del vento per non volare via a 400 all’ora.
Saranno solo cinque esemplari. Uno avrà una versione speciale chiamata “Sinister Black”. I collezionisti hanno già prenotato tutto, senza nemmeno vederla dal vivo. Il prezzo è da capogiro: 245.000 dollari.
La MTT 420RR non è una moto per tutti. Serve un pilota esperto per domarla. La turbina divora carburante come un jet. Il rumore fa scattare gli allarmi nel raggio di cento metri. I vicini ti odieranno. Il meccanico alzerà le mani.
Gli ingegneri hanno ignorato ogni regola del buon senso. Hanno preso un motore da elicottero e l’hanno infilato in una moto. Il risultato è qualcosa di assurdo, esagerato, quasi inutile. Non è pratica, non è comoda, costa un patrimonio. Nessuno capisce davvero perché esiste questa moto. Forse non serve capirlo.