Cosa fare quando ci si rende conto di aver subito una truffa dal meccanico a cui abbiamo portato la moto? Tutte le mosse da compiere.
Che sia per una semplice riparazione o per il classico tagliando, ovvero quel check up generale del veicolo che ogni tanto andrebbe fatto per verificare che tutto funzioni a dovere, portare il proprio mezzo in officina è sempre un terno al lotto. Non si sa mai se si andrà a pagare in eccesso ricambi che altrove costerebbero la metà, o se verranno effettuati interventi inutili.
Ci siamo passati un po’ tutti e scoprire che si è stati presi in giro lascia sempre un certo amaro in bocca, specialmente se Questo perché a volta l’imbroglio è talmente ben orchestrato da convincere il proprietario della moto o dell’auto che effettivamente la sostituzione in questione è necessaria, pena rimanere a piedi e dover spendere ancora di più.
Truffa dal meccanico, cosa fare per proteggersi
Una delle dritte che possono arginare il pericolo è quello di presentarsi dal meccanico con una lista dettagliata delle operazioni da compiere, così da non avere sorprese. E’ chiaro però che in questo caso si debba essere abbastanza esperti in materia, cosa che non tutti sono. In seguito prima di consegnare la due ruote, andrebbe domandato un preventivo. Scripta manet e per questo è fondamentale per tenersi al riparo da colpi di scena. In secondo luogo, se sono stati effettuati cambi bisognerebbe pretendere di visionarli.
Vediamo ora cosa deve esserci sul preventivo perché sia valido. Essenzialmente tre dettagli: il costo della manodopera, il tempo necessario per la riparazione e il dettaglio sui ricambi, compreso il codice per identificare se originale o proveniente dall’aftermarket.
La prima voce rientra in una forbice tra i 30 e i 60 euro, IVA esclusa e tiene conto del personale impiegato, delle spese di locazione e delle materie prime e di consumo. E’ chiaro che se ci si riferisce alle officine ufficiali del costruttore il rischio di finire in una trappola diminuisce, anche se il lavoro potrebbe essere pagato di più. E’ buona cosa anche informarsi in anticipo sulle tempistiche. Se queste dovessero protrarsi di parecchio rispetto a quanto concordato, richiedere una giustificazione.
Farsi sempre dare la fattura, perché se si contesta qualcosa successivamente e non si ha nulla in mano che attesti l’operazione compiuta ci si potrebbe trovare nei guai. Questo documento è essenziale anche come garanzia e ha validità di due anni, come stabilito dal Codice del Consumo, sebbene per parti come pastiglie dei freni e batterie, la tutela legale scende ai dodici mesi.
Se ci si rende conto di aver subito una truffa bella e buona e si desidera rivolgersi al Giudice di Pace, va ricordato che l’importo di cui si sta parlando deve essere inferiore ai 5mila euro. Se è al di sotto dei 1.100 euro non è necessario nemmeno far intervenire un avvocato. Le spese burocratiche prevedono un esborso di circa 200 euro che varia a seconda dei Comuni. Queste, assieme alla parcella del legale spetteranno alla parte che perde la causa.