Toyota fa scuola anche nel mondo delle due ruote: come saranno le moto del futuro

Il marchio giapponese Toyota vuole entrare anche nel mondo del motociclismo, tra l’altro con una innovazione clamorosa sui motori.

Se vige ancora una certa dose di scetticismo sul mercato delle auto elettriche, figuriamoci per quanto riguarda l’elettrico nel mondo delle due ruote. Una tecnologia che non sembra convincere in questo contesto, visto che chi guida un motociclo vuole godersi la massima libertà e velocità, senza dover stare a badare a ricariche ed autonomie, che rendono il viaggio un po’ troppo pressante.

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Toyota fa scuola anche nel mondo delle due ruote: come saranno le moto del futuro (Ansa foto) – Nextmoto.it

Elettrico dunque per ora bocciato per quanto riguarda le moto. Mentre in Giappone, alcune delle maggiori aziende motoristiche del paese asiatico, stanno puntando forte su un’alimentazione sempre ecosostenibile ma alternativa. Un vero e proprio sguardo al futuro che potrebbe però rappresentare presto l’alternativa più giusta in questo senso.

Stiamo parlando della creazione di un consorzio per lo sviluppo della tecnologia a idrogeno, un nuovo elemento che potrebbe comportare una reale alternativa alle batterie elettriche. Tale associazione si chiama HySE (Hydrogen Small mobility & Engine technology), creata dai più grandi marchi giapponesi di auto e moto, tra cui Toyota, Honda , Kawasaki , Suzuki e Yamaha.

Toyota sposa la tecnologia ad idrogeno: ispirazione per i nuovi prototipi a due ruote

Il governo giapponese ha lanciato il grande obiettivo sostenibile: ottenere 800.000 veicoli a celle combustibili di idrogeno (FCEV) entro il 2030. Il piano prevede un investimento da oltre 15 trilioni di yen (circa 99 miliardi di dollari) nei prossimi quindici anni per realizzare questo progetto, tra cui l’acquisto di veicoli ad idrogeno e la costruzione di stazioni di riferimento.

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Toyota sposa la tecnologia ad idrogeno: ispirazione per i nuovi prototipi a due ruote (Pixabay) – Nextmoto.it

I marchi si stanno muovendo in tal senso. Ad esempio Toyota, che dopo essere divenuta e confermata leader nella vendita di autovetture in tutto il mondo, ha deciso di intraprendere questo percorso. Dopo la Mirai, lanciata nel 2014 come una delle prime auto a celle di idrogeno, sta puntando sulle componenti motoristiche, come conferma la partecipazione di una GR Corolla H2 alimentata a idrogeno liquido alla 24 Ore del Fuji.

L’esempio di Toyota verrà preso anche dalle aziende motociclistiche. Non a caso l’alleanza HySE ha portato allo sviluppo di motori termici alimentati ad idrogeno, con sistemi di rifornimento e prestazioni totalmente nuove. Uno dei primi risultati è la Kawasaki Ninja H2 HySE, un prototipo di motociclo per l’appunto ad idrogeno.

L’investimento del Giappone sull’idrogeno come carburante futuristico e sostenibile è stato attuato anche per contrastare lo strapotere dei rivali cinesi sul mercato dell’elettrico. Da qui l’istituzione di una ricerca che punta a produrre idrogeno verde tramite la fotocatalisi solare, un sistema chimico che converte l’acqua in idrogeno tramite la luce solare.

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