Un tuffo nel passato che fa tanta gola ai collezionisti: motore piccolo ma personalità grande. Oggi costano poco, possono essere un affare importante.
Guadagnere con la passione è un po’ il sogno di tutti, e per chi ama la moto e ha l’occhio esperto per tendenze e prezzi di mercato, fare un bel gruzzolo con una moto vintage scelta bene al momento giusto, è tutt’altro che un’impresa impossibile. Uno degli obiettivi più interessanti del momento è rappresentato dalle crossover di qualche anno fa.
Gli anni ’80 hanno rappresentato l’età dell’oro per le moto di piccola cilindrata. In quel periodo, mentre oggi tutti sognano maxi enduro da 1200cc, le 125 dominavano le fantasie dei giovani motociclisti. Tra queste, l’Aprilia Tuareg ha scritto pagine importanti nella storia delle due ruote italiane, diventando simbolo di un’epoca in cui bastava poco per sognare la Dakar.
Dal deserto africano alle strade italiane
La storia della Tuareg inizia nel 1985, quando Aprilia decide di cavalcare l’onda del successo mediatico della Parigi-Dakar, competizione che stava influenzando profondamente il mercato motociclistico.

La casa di Noale trasforma la sua ETX 125 in qualcosa di più avventuroso: nasce così la Tuareg, con serbatoio maggiorato da 16 litri (contro i 10 della ETX) e il nuovo motore Rotax 127 dotato di valvola
Con i suoi 20 cavalli effettivi all’albero, la piccola Tuareg non raggiungeva i 130 km/h, ma conquistava per il suo aspetto da vera moto da rally. Proposta inizialmente nelle colorazioni rosso/giallo e blu/giallo al prezzo di 3.780.000 lire, già l’anno successivo ricevette un primo aggiornamento con l’introduzione dell’avviamento elettrico opzionale e del freno a disco anche al posteriore.
La gamma si ampliò rapidamente con l’arrivo della versione 350 quattro tempi da 33 CV, ma fu la Tuareg Rally 125 a far battere i cuori degli appassionati. Con un motore Rotax capace di erogare 34 CV a 10.750 giri e un peso dichiarato di soli 100 kg, questa versione più sportiva diventò oggetto del desiderio di molti, nonostante il prezzo vicino ai 5 milioni di lire la relegasse a prodotto di nicchia. Per i più esigenti esisteva anche la Rally 250, con ben 45 CV a disposizione.
L’ultima evoluzione della Rally 125, commercializzata nel 1989 a oltre 6 milioni di lire, rappresenta il canto del cigno della gamma: con doppio faro, parafango alto e oltre 32 CV alla ruota, superava i 140 km/h, prestazioni notevoli per una ottavo di litro dell’epoca.
Oggi, la Tuareg è tornata sul mercato con una versione moderna che incarna lo spirito adventure contemporaneo. Ma sono sempre i modelli storici a far gola ai collezionisti, in particolare la Rally 125, vero fiore all’occhiello tecnico di Noale. Comprarne una oggi è un investimento più che abbordabile, e visto il trend con cui l’interesse continua a crescere, potrebbe essere un ottimo investimento, in tempi finanziariamente turbolenti.