Torna la moto dei paninari: impazziscono quelli cresciuti negli anni ’80, è ancora bellissima

La moto simbolo degli italiani negli anni ’80 e dei giovani di un certo ceto sociale è ancora oggi un oggetto ricercato e di culto.

Coloro che hanno vissuto gli anni Ottanta non potranno certo dimenticare il fenomeno dei ‘Paninari‘. Ovvero una moda, tra i giovani dell’epoca, che si contraddistingueva riguardo allo stile ed all’abbigliamento di certi ragazzi. Si trattava di gruppi della Milano ‘da bere’ di circa 30-40 anni fa, distinguibili per l’abbigliamento, tra i giubotti Moncler, jean Levi’s e Timberland ai piedi, oltre al ciuffo cotonato.

paninari a Milano
Torna la moto dei paninari: impazziscono quelli cresciuti negli anni ’80, è ancora bellissima (Ansa foto) – Nextmoto.it

I ‘Paninari’, chiamati così perché soliti radunarsi davanti ai primi fast-food giunti nel capoluogo lombardo, furono parodiati dal comico Enzo Braschi nel noto programma televisivo Drive In. Ma si trattò di un fenomeno di massa molto accentuato e chiacchierato. Oltre allo stile ed ai capi di abbigliamento, fece storia anche la moto utilizzata e preferita dai suddetti gruppi giovanili.

Piazza San Babila a Milano era il centro nevralgico dei Paninari, dove tra l’altro aveva la sede l’importatore della Zündapp, casa motociclistica tedesca per così dire di nicchia, che proponeva pochi ma convincenti modelli di moto, spesso raffinati e costosi. E proprio un mezzo prodotto da questo marchio fu il simbolo di quella generazione.

La moda degli anni ’80 ed il successo senza tempo della Zündapp KS 125

La moto più amata ed utilizzata dai Paninari milanesi fu dunque la Zündapp KS 125. Ovvero un veicolo a due ruote che fece storia, non solo per essere entrata nell’immaginario collettivo degli anni ’80, bensì anche per aver rivoluzionato il concetto di moto stradale sportiva.

Zundapp KS 125
La moda degli anni ’80 ed il successo senza tempo della Zündapp KS 125 (foto Insella) – Nextmoto.it

La KS 125 nacque come evoluzione della versione da 100 di cilindrata, che era stato prodotto negli anni Sessanta. Si trattava di esemplari evoluti e sperimentali, anche nella loro semplicità. Prima del fallimento della Zündapp datato 1984, ebbe dunque un picco di successo che andò di pari passo con l’esplosione della moda giovanile a Milano, diventandone un simbolo.

Questa moto montava un motore monocilindrico derivato dalle GS fuoristrada, capace di erogare circa 17 CV a 7.700 giri/min e una coppia di 1,6 kgm a 7.400 giri/min, con dimensioni quadre (54×54 mm) che permettevano di spingere il regime di rotazione in alto. Velocità massima di 120 km/h e ciclistica con telaio a doppia culla e tubi in acciaio tondi. Insomma, un mezzo articolato e ben eseguito

Dopo gli interventi di inizio anni ’70, la KS 125 fu protagonista di un bellissimo restyling, con la svolta del 1977 e l’introduzione  della versione KS-WK, ossia raffreddamento a liquido, scelta avveniristica per l’epoca. Oggi la Zündapp KS 125 è ancora una moto di grande fascino, reperibile per ben 7.000 euro nel mercato dei collezionisti.

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