La casa di Borgo Panigale sta tornando ai fasti del passato anche con moto che hanno scritto pagine indelebili. Ecco l’ultima nata.
E’ un momento d’oro per il brand emiliano. I successi in pista di Pecco Bagnaia in MotoGP, Alvaro Bautista in Superbike e Nicolò Bulega in Supersport stanno facendo impazzire gli appassionati in tutto il mondo. La Ducati è diventata sinonimo di innovazioni all’avanguardia, anche per merito dello straordinario apporto di Luigi Dall’Igna.
Il tecnico veneto ha stravolto dei paradigmi, alzando l’asticella delle performance e delle soluzioni aerodinamiche. Tutto quello che nasce per la pista ha delle ricadute importanti anche sul prodotto. Il brand emiliano, facente parte del gruppo Volkswagen, ha fatto registrare delle entrate record nel 2022 con ben 61.562 moto consegnate nel mondo. Un dato che spiega al meglio la crescita del 3,6% rispetto al 2021. Le vendite in Germania, ad esempio, sono cresciute del 9% rispetto al 2021.
Uno sviluppo che, difficilmente, si arresterà. Il 2023 potrebbe essere un ulteriore passo verso la gloria. Se da una parte la Ducati sta investendo su moto innovative e sull’elettrico, dall’altro non vuole perdere il suo legame con il passato. Uno dei suoi bolidi più iconici è la Monster, nato nel 1993, grazie all’apporto del geniale Miguel Galluzzi. La moto rappresentò una ventata di aria fresca, lanciando la moda delle naked.
Le sue caratteristiche fecero scuola con il telaio a traliccio, marchio di fabbrica delle sportive della casa emiliana, gruppo ottico anteriore rotondo, codino tagliato, forcellone monobraccio e un fascino che ancora oggi non è passato di moda. Il primo modello fu così apprezzato che persino grandi campioni come Ayrton Senna decisero di acquistarla.
Ducati presenta la nuova Monster
Il bolide attuale si è evoluto per seguire gli standard moderni di sportività. La linea del nuovo modello che vedete in basso ricorda, in tanti particolari, la classicità del modello storico. Tuttavia potrebbe anche sembrare una moto giapponese senza il telaio iconico che rendeva le precedenti gen piuttosto pesanti. Ha guadagnato in sportività e aggressività.
L’ultimo modello è un chiaro step in avanti verso una nuova era fatta per avere un piacere di guida maggiore nei tratti misti. Il nuovo telaio in alluminio, infatti, garantisce un 60% di leggerezza in più. Molti puristi potrebbero rivendicare l’assenza di uno stile italianissimo del modello bolognese più venduto di sempre.
Una fuga dal passato per una modernità futuristica. Il motore sprigiona un totale di 111 cavalli e 69 piedi-libbra di coppia. L’ergonomia è migliorata, grazie in parte a un sedile stretto che si trova a 33,1 pollici da terra. Lo schermo da 4,3 pollici incorpora una grafica innovativa e lussuosa in cui è possibile vedere tutte le info necessarie. Completano un quadro da sogno le sospensioni Öhlins, gomme Pirelli Diablo Rosso IV, sarico Termignoni omologato per la strada, un ammortizzatore di sterzo, pinze anteriori Brembo Stylema.
I componenti della livrea sono stati presi in prestito dalla Desmosedici GP MotoGP della Ducati. La coppia massima arriva a 6.500 giri al minuto. Una moto divertente che non deluderà gli appassionati della casa di Borgo Panigale. Le concorrenti dirette già iniziano a tremare.