Questa Vespa è stata la prima a ridurre la distanza tra moto e auto e ora la vogliono tutti. Ha precorso i tempi e adesso è un pezzo da museo
Chi ama i tempi che furono non può essersi dimenticato della Vespa 400, l’unica su quattro ruote, e non esserne innamorato. Incarna l’ingegnosità italiana ed è un capitolo importante nella storia della mobilità italiana. Fu lanciata nel 1957, a soli 11 anni dal culmine della popolarità delle classiche Vespa ed era stata concepita per contrastare la crescente diffusione delle piccole auto, che minacciavano il successo delle moto. Fu prodotta in edizione limitata ed è stata realizzata a Pontedera, sotto la guida di Corradino d’Ascanio, innovativo ingegnere. Era un’idea rivoluzionaria e, a pensarci bene, fu precorritrice.

Venne commercializzata in Francia dalla Acma di Fourchambault, su licenza della Piaggio. Fece il suo debutto il 26 settembre 1957, a Montecarlo, con il leggendario Juan Manuel Fangio ambasciatore. Un lancio che segnò un’epoca: la Vespa 400 doveva essere “una doppia moto con guida da dentro”. Una soluzione minimalista e accessibile, pensata per tutti.
Si distingueva per alcune caratteristiche particolari e all’avanguardia per l’epoca. Aveva un motore bicilindrico a due tempi posteriore da 14 cavalli ed era in grado di raggiungere i 90 km/h. Il motore a due tempi garantiva costi contenuti e manutenzione facile, ma anche prestazioni importanti, grazie a una configurazione semplice e robusta. Inoltre, un’altra novità importante è stata il miscelatore semi-automatico, ovvero un sistema a manovella che dosava l’olio nel serbatoio della benzina, trasformando un litro di carburante “normale” in una miscela perfettamente equilibrata. Un sistema che, pur essendo semplice, fu un’idea geniale.
La storia della Vespa 400 e il valore di oggi
Pesava 360 kg e aveva ruote da 10 pollici, grazie a cui la Vespa 400 offriva maneggevolezza e comodità, paragonabile proprio a quelle di una moto. Dentro era essenziale, progettata per essere accogliente, con due sedili comodi e una trasmissione a sole tre marce che richiedeva una certa pratica per essere maneggiata, soprattutto per chi era abituato ai cambi moderni. Il motore aveva il suo caratteristico suono e la fumata azzurra, tipica dei due tempi. L’esperienza di guida era unica. Si poteva usare sia in città che in percorsi più lunghi, anche se per arrivare alla velocità massima serviva una lunga rincorsa.

Tuttavia, nonostante il successo e il fascino della Vespa 400, la concorrenza sempre maggiore, in particolare quella dalla Fiat 500, uscita quasi in contemporanea, frenò questo modello e Piaggio decise di delocalizzare la produzione in Francia, affidandola alla Acma, che aveva il 49% del capitale. Di conseguenza, la Vespa 400 venne commercializzata quasi solo all’estero, con pochissimi esemplari in Italia. Per questo è un modello così cercato dai collezionisti.
Oggi non è solo un veicolo d’epoca, ma anche un simbolo del passato glorioso. Evoca ricordi di un tempo in cui innovazione e tradizione erano vanto dell’Italia e producevano prodotti senza tempo. Vale una fortuna adesso, ma vale anche la pena di fare un investimento di questo tipo, qualora si trovasse un esemplare disponibile.