L’addio improvviso dello storico protagonista del motorsport ha generato un vero e proprio terremoto nell’ambiente: cosa succederà adesso?
Il mondo del motorsport e quello del motomondiale in particolare devono rassegnarsi all’idea di perdere uno dei protagonisti degli ultimi anni. La decisione di andare in pensione è ormai stata presa e non si può fare altro che fare gli auguri per il prosieguo della vita a questo straordinario professionista che ha avuto un ruolo di spicco nelle competizioni a due ruote.
Stiamo parlando di “Malabrocca“, ovvero del meccanico Sanzio Raffaelli che ha deciso di andare in pensione prima dell’inizio della prossima stagione del motomondiale. Negli ultimi anni ha collaborato con Paolo Simoncelli (papà del compianto Marco) nei box della Sic58 Squadra Corse, offrendo la sua esperienza ed il suo talento per il progetto dedicato ai giovani piloti che iniziano la propria carriera nel motomondiale dalla Moto3.
Una decisione, quella di Sanzio, che pare irrevocabile. Paolo avrà sicuramente provato a convincerlo, a tentarlo offrendogli il posto per un’altra stagione, ma alla fine si è dovuto arrendere e con rispetto lo ha celebrato all’interno della scuderia; organizzando una festa in suo onore e una cerimonia simbolica di addio durante la quale gli ha consegnato un casco replica per ringraziarlo per il lavoro svolto.
Sanzio Raffaelli lascia il motomondiale: il ricordo su Marco Simoncelli
Quello tra il proprietario della Sic58 è un rapporto speciale, iniziato quando Marco era ancora un ragazzino e correva nell’Europeo. Fino a quel momento Simoncelli aveva dimostrato talento ma era stato poco costante, quando è subentrato “Malabrocca” come meccanico ha cominciato a vincere tutte le gare e si è portato a casa il titolo di campione europeo. Quell’anno Sic ha debuttato anche nel motomondiale e sotto la sua guida ha conquistato i primi punti.
Un ricordo prezioso, quest’ultimo, che Raffaelli ha consegnato al sito ‘Corse di moto‘: “Ricordo ancora quella giornata in Portogallo, all’Estoril, sotto una pioggia torrenziale. Marco non voleva partire. Io ho cercato di convincerlo. Vai Marco, vai! E’ partito indietro ma è andato forte, sempre più veloce. Gli altri piloti cadevano e lui era lì che correva si quella pista bagnatissima. Si è classificato 13esimo ed ha conquistato così i suoi primi punti nel Mondiale. E’ uno dei tanti ricordi che mi restano nel cuore”.
I successi con Sic non sono certo stati gli unici della sua carriera, Raffaelli è stato il meccanico di Emilio Alzamora quando l’iberico ha conquistato il mondiale 125 e quello di Chaz Davis quando il britannico si è laureato campione del mondo in Supersport 600. Nel paddock tutti lo rispettano come professionista e lo stimano per il talento mostrato in decenni di carriera.
Nonostante abbia deciso di chiudere, la passione per questo sport resta. D’altronde non si lavora una vita intera in un paddock se la passione non spinge a farlo. Motivo per cui potremo ancora vederlo ogni tanto nei box, magari in quello di Paolo Simoncelli come ospite, a seguire alcune delle tappe del motomondiale.