La Superbike viaggia verso il finale di stagione, ma ci sono già diversi timori in chiave futura. Ecco cosa sta succedendo.
Siamo ormai ad una settimana di distanza dall’ultimo atto del mondiale di Superbike targato 2023, che è ancora matematicamente aperto. Alvaro Bautista ha 60 punti di vantaggio su Toprak Razgatlioglu, che considerando il gap tecnico che c’è tra la sua Yamaha e la Ducati, ha già fatto un miracolo nel tenere aperta la contesa sino al round finale, previsto a Jerez de la Frontera nel prossimo fine settimana, anche se il mondiale è chiaramente indirizzato.
La Superbike, ormai da anni, offre campionati noiosi e scontati, e dalla dittatura della Kawasaki di Jonathan Rea si è passati a quella della Ducati di Alvaro Bautista. Una volta le derivate di serie erano sinonimo di spettacolo costante, di gare decise a suon di sorpassi, come è avvenuto a Portimao qualche settimana fa. Ecco perché tutto cambierà in vista del 2024, con una grande rivoluzione tecnica.
Superbike, si è temuto l’addio di alcuni team
Come vi abbiamo anticipato in questi giorni, la Superbike cambierà radicalmente nel 2024 con l’arrivo di nuovi regolamenti, con le novità principali che riguardano il controllo del peso in rapporto alla moto ed anche alcune nuove norme riguardanti i giri motore. Queste sono sicuramente due delle principali modifiche attuate dalla FIM, che pare siano state introdotte anche per evitare una vera e propria fuga delle squadre.
Infatti, Gregorio Lavilla, direttore esecutivo della Superbike, ha ammesso che il rischio di addio da parte di alcuni team ha avuto un impatto enorme nella stesura delle nuove regole. Ecco cosa ha dichiarato in un’intervista riportata da “Crash.net“: “Ci sono piste molto diverse tra di loro, ma comunque devi sempre frenare ed accelerare. Si va più forte se si realizza una moto che accelera di più e che si distingue per guidabilità ed una maggiore aderenza“.
Lavilla ha poi aggiunto: “Per noi è importante combinare lo spettacolo in modo corretto, sufficientemente sicuro e capace di mettere in sfida tutti i concorrenti. Tutti devono svegliarsi e pensare di poter vincere, tutti devono giocarsela. Serviva convincere i team di questo, fargli acquisire delle consapevolezze e portarli fuori dalla loro comfort zone“.
L’importante è che ci sia competizione prima di poter vincere: “La soluzione è che un costruttore vinca, ma deve sudare e faticare per poter arrivare davanti a tutti. Ad esempio, tra le moto il peso è molto simile, ma a volte capita che ci siano anche 30 kg di differenza tra un pilota e l’altro, ed all’unanimità, i costruttori hanno deciso per un accordo sul fronte del peso“.
L’obiettivo del mondiale dedicato alle derivate di serie, dunque, dev’essere quello di garantire spettacolo e di avere quanti più team possibili al via, ed in effetti, ultimamente lo show sta mancando e non poco. Questo campionato sta facendo registrare dei notevoli cali sotto il profilo degli ascolti, con il dominio della Ducati che rende tutto più scontato. Vedremo se nel 2024 ci sarà qualche cambiamento significativo.