L’ ormai ex-pilota del team Alice Ducati MotoGP, Sylvain Guintoli, in un’ intervista a Crash.net, ha dichiarato la debolezza sua e dei suoi colleghi nel “cogliere” lo spirito della Ducati, che sarebbe poi la motivazione di base degli insuccessi dei piloti ingaggiati nei team desmodromici.
Tranne uno: quel “piccolo genio” di
Casey Stoner.
A metĂ tra il dubbio e la certezza,
Sylvain Guintoli prova a fare un’ analisi della sua stagione 2008 in
Ducati e cercare le cause del flop di tutti i piloti Ducati tranne
Casey Stoner.
Lungi dall’ accusare la casa di Borgo Panigale, Guintoli fa invece il
mea culpa ed elogia apertamente
Casey Stoner.
Il pilotino australiano che nel 2007 stregò tutti in sella ad una
Ducati Desmosedici GP7 costruita per vincere sembra, infatti, che sia un semi-dio fatto centauro e con un’ intelligenza smisurata.
I risultati raggiunti da
Sylvain Guintoli nella scorsa stagione non sono stati eccellenti, nonostante il grande impegno del ragazzo. Il pilota francese che, la prossima stagione, traslocherĂ armi e bagagli nel campionato BSB, ha preferito non adottare la tecnica del collega Toni Elias il quale ha molto poco velatamente accusato Ducati di scarso supporto nella scorsa stagione 2008.
La cosa certa è che, escludendo
Casey Stoner, gli altri piloti
MotoGP non hanno brillato in prestazioni né risultati.
Il pilota francese evita, però, di calcare la mano e di essere critico verso Borgo Panigale. Le sue dichiarazioni relative a Ducati sono chiare:”
Ognuno, in MotoGP, si affida all’ elettronica. Casey Stoner è veloce sia perché è un vero talento, sia perché lui deve aver capito qualcosa della sua moto che noi (molti piloti, me compreso) non siamo riusciti a cogliere.
Un incremento del Traction Control non fa andare necessariamente più veloci. E’ tutta e solamente una questione di equilibrio e di confidenza tra il pilota e la moto.”
Che suona un pò come: “Casey è di un mondo, noi di un altro”.
Possibile?