Suzuki ha reso noto il consuntivo finale del settore
due ruote per il 2010, anno che si conclude non proprio bene per la casa di
Hamamatsu né dal punto vista sportivo (con la sconfitta nel mondiale
Superbike e il mancato rinnovo con
Leon Haslam) né dal punto di vista commerciale.
In particolare, sotto quest’ultimo aspetto, si può dire che
la crisi del settore moto della casa nipponica sembra continuare, nonostante un aumento delle
moto vendute pari al +6,1% rispetto ai dati relativi al 2009.
Il problema sono però i
profitti, calati del 4,6% a causa di quella che gli esperti definiscono
compressione del margine, dovuta al fatto che nei
mercati più maturi (Europa, Giappone, Nord America), dove cioè si vendono le
motociclette di più alto livello aventi i migliori margini di profitto, la
ripresa stenta a decollare mentre nei paesi emergenti è un dato ormai consolidato e anzi molto spesso la
crisi non è stata neppure mai avvertita.
I dati di Suzuki sembrano confermare pienamente tutto ciò, dato che le
vendite del
costruttore sono lievitate soprattutto in India, Indonesia e Pakistan mentre sono calate nei tradizionali paesi di riferimento.
Se le cose non dovessero cambiare, sembra chiaro che la situazione si potrebbe ripetere pari pari nel 2011 almeno per la
casa giapponese e per il momento
i primi dati sul mercato italiano sembrano dire che la tanto auspicata ripresa dell’intero
comparto appare ancora piuttosto distante, anche se alcuni
segmenti hanno fatto segnare dei buoni risulti e alcune case costruttrici continuano a cresce molto bene e ad investire in maniera forte sui propri prodotti.