Suzuki ha presentato ai mercati e agli investitori il bilancio del semestre 2010 compreso tra il 1 di Aprile e il 30 di settembre: un bilancio in chiaroscuro dove purtroppo pesa il calo del settore motocicli, al momento vero e proprio punto debole dell’importante costruttore giapponese. Complessivamente il fatturato della casa di Hamamatsu è pari 1.318,8 miliardi di Yen (con un incremento del 11,6% rispetto al periodo precedente) e un utile netto di 30,41 miliardi di Yen (circa 270 milioni di euro): un risultato realizzato grazie all’aumento delle vendite nel settore auto sul mercato nipponico e a quello dei veicoli a due ruote sul mercato asiatico.
Il settore auto ha fatto registrare un buon aumento dei ricavi, nonostante il calo delle immatricolazioni registrato in Nord America e in Europa.
Al contrario il settore moto ha registrato una contrazione del volume delle vendite pari a circa l’8% facendo registrare complessivamente una perdita operativa di 4,1 miliardi di Yen a causa delle difficoltà nel mercato europeo e americano, difficoltà particolarmente gravi soprattutto per le moto di grossa cilindrata della casa nipponica.
La notizia non arriva comunque inattesa, visto che molti ne avevano avuto sentore già nel momento in cui il costruttore aveva comunicato la propria volontà di ridurre l’impegno sui circuiti delle competizioni motociclistiche: l’anno prossimo infatti Suzuki schiererà una sola moto in Superbike (con Michel Fabrizio assistito dalla struttura di Batta) e il solo Alvaro Bautista in MotoGP.
L’impressione che si ha da fuori è che stavolta servirà qualcosa di più dei nuovi modelli GSR e GSX-R per risollevare le sorti del comparto motociclistico della casa di Hamamatsu.