Preferireste essere subalterni in paradiso o leader in purgatorio? Se Luca Scassa dovesse rispondere a questo quesito opterebbe sicuramente per la seconda opzione. Il pilota aretino ha scelto infatti di scendere di categoria pur di poter essere competitivo. I tre anni in superbike non lo hanno pienamente gratificato, seppure siano stati in crescendo. Forse perchè, a differenza d’altri, Scassa non ha mai avuto la grande occasione. Occasione che si sarebbe pienamente meritato, alla luce delle prestazioni maiuscole offerte lo scarso anno.
Per fortuna però il buon Luca ha dimostrato di non essere uno che si piange addosso. Pertanto quest’anno ha deciso di rimboccarsi le maniche firmando per il team Yamaha militante nel campionato supersport. Una scelta coraggiosa sintomatica della voglia di rimettersi in gioco dopo alcuni anni trascorsi in sordina.
Non a caso nei primi due gp stagionali Scassa ha colto due vittorie ampiamente meritate ed una pole position. Roba da far impallidire gente del calibro di Davies e Rea, che si sono improvvisamente ritrovati a fare i conti con un avversario non preventivato.
In molti infatti pensavano che Scassa avrebbe potuto dire la propria dopo il classico periodo di ambientamento. Peccato però che il ventisettenne abbia bruciato rapidamente le tappe arrivando ad essere più che competitivo sin dal primo appuntamento della ssp 2011.
Resta da vedere se riuscirà a mantenere il ritmo per tutta la stagione. Domanda che può trovare una risposta nel passato di Scassa, che si è sempre distinto per combattività e costanza di rendimento.