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Superbike, Xaus analizza il 2009 di BMW

Quest’anno la BMW ha debutto nella Superbike senza riuscire a ottenere risultati prestigiosi se non qualche piazzamento nei primi dieci non in linea con le aspettative degli appassionati.

Lo spagnolo Ruben Xaus che è uno dei due piloti BMW nella Superbike ha invece un altro pensiero, ovvero quello che tutto sommato è stata una stagione positiva per il lavoro di BMW
 

“Se si guarda in termini meramente di risultati, ovviamente non si può essere particolarmente soddisfatti. Però la situazione va analizzata un po’ più professionalmente e allora dico che alla fine è stato fatto un buon lavoro. 
 

Siamo partiti con una moto completamente nuova, con un team che ovviamente non aveva esperienza nelle corse motociclistiche e abbiamo trovato un campionato di altissimo livello tecnico. 
 

La S 1000 RR ha un grandissimo potenziale ma per essere competitivi in pista non basta. Avremmo avuto bisogno di fare tantissimi chilometri per trovare prima le giuste soluzioni invece molto lavoro è stato fatto nel weekend di gara, a scapito poi del risultato. 
 

Senza avere dati di comparazione, abbiamo dovuto trovare il set up giusto nei turni di prova e questo ci ha penalizzato nella posizione di partenza. Poi in gara abbiamo più volte dimostrato di avere un passo da prime cinque posizioni ma quando parti dalla terza, quarta fila non puoi certo fare molto di più di quello che abbiamo fatto io e Corser. 
 

Ecco perché il giudizio è positivo. Dirò di più. Con i tempi gara di quest’anno, nel 2008 saremmo stati quanto meno costantemente nelle posizioni a ridosso del podio. 
 

Il vero obiettivo è trovare un buon assetto di base da cui partire per adattare la moto ad ogni circuito. E’ questo che ancora ci manca e sui cui si sta lavorando con grande intensità. 
 

Col fatto poi che in Superbike c’è il fornitore unico di gomme, non esistono ovviamente gomme specifiche per ogni marca e così chi è un po’ indietro nello sviluppo fatica ancora di più. Quando troveremo le soluzioni saremo in grado di togliere quel mezzo secondo che ancora ci separa dalle moto migliori.”