Quante cose sono cambiate, in così pochi giorni, nel mondiale Superbike, conclusosi a Portimao domenica scorsa con la vittoria di Checa in gara-1 e il successo in gara-2 di Melandri (quasi a suggellare un duopolio, con l’intrusione di Biaggi che però nel finale ha pagato la frattura al piede rimediata in Germania, capace di caratterizzare l’intera stagione).
Anzitutto, si è conclusa la telenovela relativa a Carlos Checa: dopo l’annuncio del rinnovo con il team Althea Ducati sono arrivate le vicissitudini giudiziarie di Genesio Bevilacqua a rallentare la trattativa, con il fresco campione del mondo spagnolo a dire che “da Borgo Panigale non mi è arrivato nessun pezzo di carta” (e via alle voci di flirt con BMW) prima di confermare che sarà ancora Ducati, il prossimo anno, e sarà anche ruolo di collaudatore della MotoGP di Valentino Rossi.
La “rossa” non poteva, del resto, permettersi di perdere il numero 1 della Superbike dopo aver sofferto per un’intera stagione assieme a Valentino Rossi, mai come quest’anno lontano dalle posizioni nobili nonostante le premesse fossero di segno completamente opposto. Meno che mai ora che ha deciso di puntare, dopo aver a lungo tentennato, sulla nuova “maxi Panigale”, una moto che correrà nel campionato Superbike e che si annuncia così potente da aver portato le altre squadre a fare pressione sugli organizzatori per dotarla di una zavorra: peserà 171kg contro i 165 delle rivali, con conseguente maggior consumo degli pneumatici.
Tra le altre novità già assodate a meno di una settimana dalla chiusura del mondiale, segnaliamo i primi test di Marco Melandri con BMW (“riparto da zero per l’ennesima volta, ma ce la farò”, e allo scopo ha siglato un contratto biennale) e l’accordo raggiunto da Eugene Laverty con Aprilia: sarà il vice Biaggi per un anno, poi – nel 2013 – dovrà riuscire a vincere da solo.