Cal Crutchlow non si accontenta della vittoria in gara 1 ma conquista anche gara 2 precedendo nuovamente Jonathan Rea dopo un duello del tutto simile a gara 1: il nord irlandese passa il pilota Yamaha in partenza e conduce fino a tre giri dal termine, quando Crutchlow rompe gli indugi e se ne va sfruttando anche alcuni errori commessi da Rea nel tentativo di rispondere al sorpasso e di riportarsi davanti.
Dietro ai questi due si piazza l’Aprilia di Leon Camier, autore di una gara in rimonta che lo porta a precedere Leon Haslam e un redivivo James Toseland, che concretizza solo in minima parte i suoi piani di rivincita nel giorno che vede il grande double del suo compagno al team Yamaha Sterilgarda e le difficoltà di Max Biaggi, solo sesto.
Le prime Ducati sono quelle di Shane Byrne, ottavo, e di Carlos Checa decimo; crisi nera che prosegue invece per il team ufficiale di Borgo Panigale con Noriyuki Haga ancora una volta incolore e Michel Fabrizio costretto al ritiro a causa di problemi tecnici alla sua moto. Gli altri italiani in gara, Lorenzo Lanzi e Matteo Baiocco, sono rispettivamente quindicesimo e ventesimo, mentre Max Neukirchner e Troy Corser non concludono la gara: il primo ha problemi tecnici, mentre il secondo perde l’anteriore della sua BMW dopo un sorpasso su Max Biaggi durante il primo giro.
In ottica mondiale Haslam guadagna qualche punto su Biaggi, la cui leadership è però ancora salda: il centauro romano e Aprilia possono guardare alla ripresa del mondiale in settembre con giustificato ottimismo, mentre in casa Suzuki hanno probabilmente raccolto meno di quanto si ci aspettava, soprattutto considerando il fatto che questo è stato uno dei pochi week end con la moto italiana costretta a difendersi.