Superbike, scatta l’allarme in vista della gara in Indonesia: che rischio. Seconda tappa caotica a Mandalika, titti i piloti in tensione
Il Motomondiale farà aspettare i suoi tifosi fino al weekend del 26 marzo con l’apertura della stagione a Portimao. La Superbike invece è già alla sua seconda gara stagionale e a distanza di una settimana dalla tappa in Australia si corre a Mandalika.
Gran Premio duro quello in Indonesia perché la pista è molto tecnica, come hanno confermato anche i piloti della MotoGP, ma anche insidiosa. Ne sa qualcosa Marc Marquez che dopo la caduta un anno fa nel warm-up ha rischiato di dover smettere per sempre.
L’uomo da battere in questo caso resta Alvaro Bautista. Il campione del mondo spagnolo e la sua Ducati Panigale nell’apertura a Phillip Island hanno già dimostrato di essere in palla con una superiorità netta sulla concorrenza. La Casa bolognese ha lavorato bene durante l’inverno, anche in Indonesia è arrivata per vincere ma c’è un particolare sul quale anche i tecnici Ducati possono fare poco. Perché le gare del weekend sono a fortissimo rischio e il motivo è legato al meteo.
In Indonesia infatti questa è una stagione di forti piogge e non a caso lo scorso anno la gara era stata collocata verso la fine della stagione. Nella prima giornata di Libere l’acqua ha concesso tregua, ma le previsioni annunciano un rischio concreto di precipitazioni. Così intanto è stato deciso un anticipo delle gare lunghe alle 13.30 locali (le 6.30 in Italia), in modo da prevenire i rischi che però restano molto concreti.
In ogni caso il team ufficiale Aruba.it sembra aver fatto tesoro di quanto successo lo scorso anno quando da queste parti non era andato fortissimo. Le due doppiette dello scorso weekend in Australia, con Michael Rinaldi degna spalla di Bautista hanno gasato ancora di più la squadra e in effetti si è visto fin dal primo giorno di prove.
Alvaro Bautista infatti è stato doppiamente protagonista nella prima giornata di Mandalika. Nella seconda sessione è caduto dopo appena quattro giri alla curva 1, ma senza alcuna conseguenza. Poi però è uscito, ha simulato il passo gara con la sua Ducati girando con tempi notevolissimi e infine ha realizzato il secondo tempo.
A beffarlo, per questione di millesimi, è stato proprio Michael Rinaldi che è anche andato vicino al primato della pista stabilito quattro mesi fa da Toprak Razgatlioglu. Il turco è sembrato l’unico a poter reggere il passo delle Rosse bolognesi chiudendo a 157 millesimi dalla vetta con la Yamaha, mentre Jonathan Rea invece ha accusato oltre sette decimi La sua Kawasaki potrebbe far paura solo con condizioni di pista bagnata.
Bene nella prima giornata di prove anche altri due italiani: Andrea Locatelli, che nel Modniale per ora è secondo alle spalle di Bautista, ha chiuso all’ottavo posto e Axel Bassani al nono. Male invece anche da queste parti la Honda: Iker Lecuona è caduto due volte, una per sessione, e ha chiuso soltanto al diciassettesimo posto.
Poco meglio di lui ha fatto Danilo Petrucci con un’altra Ducati anche se a parziale discolpa del distacco di 1”6 dalla vetta c’è un fatto. Al contrario di molti altri, lui a Mandalika non ha mai corso perché non era già più in MotoGP e non ancora nel Mondiale Superbike.
Una settimana fa il 32enne ternano è andato a punti ind eu gare su tre, ma la sua Ducati del Team Barni ancora non risponde come vorrebbe. E lo ha detto chiaramente anche alla vigilia: “Questa è una delle gare più complicate per me, l’asfalto e il meteo sono due belle incognite. Fa un gran caldo e può piovere da un momento all’altro quindi non so davvero cosa aspettarmi. Sarà importante mantenere la calma”