Superbike: Laverty commenta l’esordio

laverty yamaha 2011
Il passaggio dalla supersport al world superbike championship non è di certo roba da poco. Negli anni sono stati diversi i piloti che non sono riusciti a smaltire degnamente il trasferimento, rimandendo conseguentemente dei “rookies” incompiuti. Questo ovviamente non è il caso di Eugene Laverty, che sin dalla prima prova del wsbk 2011 ha dato saggio delle sue capacità. L’irlandese ha sfiorato il podio a Phillip Island, dimostrando coi fatti che il salto di categoria lo ha galvanizzato in tutto e per tutto. Decisivo anche il contributo della Yamaha che, contrariamente alle aspettative di inizio weekend, ha fornito una moto più che competitiva.

Penso che l’aspetto più positivo sia stato quello di mostrare tutto il nostro potenziale, perché fino a domenica non eravamo sicuri di poterci giocare le nostre carte. – ha dichiarato Eugene- Sabato, dopo la Superpole, pensavo che tutti i nostri avversari fossero più forti di quanto in realtà si sono dimostrati. Per quanto mi riguarda, non ero a posto nelle due gare, non siamo riusciti a trovare una messa a punto ideale per guidare la moto come preferisco, ma il fatto che siamo stati in grado di lottare per il podio è sicuramente positivo“.
 
Autocritiche a parte, è indubbio che le prestazioni offerte dai piloti della Yamaha siano state positive.
 
Personalmente sono stato davvero felice di vedere il passo mostrato da Marco in gara 2, -ha aggiunto Laverty- perché per tutto il weekend abbiamo incontrato gli stessi problemi e nella prima manche abbiamo mantenuto lo stesso passo. Dopo gara 1 ho lasciato la moto praticamente com’era, senza modificare la messa a punto: non volevo rischiare nulla, né perdere ulteriore terreno. Marco e il suo team hanno evidentemente apportato dei miglioramenti e, se devo esser sincero, sono stato felice di vedere il salto di qualità che sono riusciti a concretizzare tra una gara e l’altra. Noi due abbiamo più o meno le stesse richieste nella messa a punto, quindi è stato positivo vedere questo suo passo in avanti: è la chiara dimostrazione che possiamo farlo anche sulla mia moto“.

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