Carlos Checa centra un prestigioso
double sul circuito di
Imola e stavolta il pilota spagnolo del team
Althea Racing giunge al traguardo in solitario dopo una veloce rimonta che lo ha portato davanti a tutti già tra la fine del quinto e l’inizio del sesto giro. Dietro a Checa si piazza la
Ducati ufficiale di
Noriyuki Haga, capace di cogliere il terzo podio consecutivo dopo una stagione non proprio felice per il giapponese.
Al terzo posto si piazza
Cal Crutchlow con l’unica
Yamaha che porta a termine la gara visto il ritiro di
James Toseland, fuori per una caduta già nelle prime fasi della gara. Dietro all’inglese si piazza
Tom Sykes,
autore ieri della pole e in
gara 2 vero e proprio arbitro del mondiale: infatti prima
Leon Haslam e poi
Max Biaggi sbagliano nel tentativo di sorpassare il pilota della
Kawasaki e l’inglese della
Suzuki si ritrova così dietro il romano prima di rompere il motore a circa metà gara e regalare il
successo iridato, il prima di un pilota italiano in
Superbike, al pilota di casa
Aprilia, quinto al traguardo proprio dietro a Sykes.
Sesto e settimo sono rispettivamente
Shane Byrne e
Lorenzo Lanzi, con quest’ultimo danneggiato dalla rottura di Haslam, che gli fa perdere terreno, cosa che succede anche a
Michel Fabrizio, poi però vittima di una caduta nel finale di gara. Per quanto riguarda gli altri italiani in gara,
Luca Scassa è decimo, mentre
Federico Sandi,
Fabrizio Lai e
Matteo Baiocco chiudono la classifica di gara 2.
Max Biaggi ha meritato sicuramente meritato il
titolo perché è stato il pilota più regolare della stagione e anche nei momenti di difficoltà è riuscito, con il suo team, a portare a casa punti preziosi. E’ altrettanto certo però che la fortuna non gli ha mai voltato le spalle, soprattutto in occasione del round al
Miller Motorsport quando Checa ha perso, causa rotture meccaniche, due gare già vinte che avrebbero potuto portare la sua Ducati a lottare per il titolo aggiungendo sale in una sfida in cui Haslam non ha certo demeritato e che si è conclusa per l’inglese in modo davvero troppo amaro.