Sfruttando una metafora cinematografica, la superbike può essere paragonata all’acqua della piscina miracolosa del film “Cocoon”, che conferiva agli anziani di un ospizio la linfa vitale tipica degli adolescenti. Nel campionato delle derivate molti piloti “over” sono riusciti a vivere una seconda primavera. L’anno scorso ad esempio Max Biaggi si è aggiudicato il mondiale, mentre quest’anno Carlos Checa, dall’alto dei suoi trentotto anni, sta dimostrando gp dopo gp di potersi imporre a grandi livelli. Ennesima riprova della qualità dello spagnolo è stata la gara di Misano, che ha visto l’ex rider dalla motogp trionfare in ambedue manche.
Successi peraltro indiscutibili, visto che Carlos ha trionfato a mani basse senza patire l’incedere degli avversari. L’unico in grado di tenere la scia è stato il solito Biaggi, che ha centrato un doppio secondo posto. Risultato estremamente positivo per il romano, che però sottintende quelle che sono le gerarchie di questo wsbk 2011.
Dopo sei gp, Checa conduce il campionato con 245 punti, frutto di otto vittorie su dodici gare. Parecchio attardato invece Biaggi, che pur essendo al secondo posto nella generale con 173 punti, non ha ancora timbrato la prima vittoria stagionale.
Duque il dualismo che in molti hanno ventilato sembra essere solo apparente. E’ indubbio che Checa stia correndo in solitaria. Del resto il margine di 72 punti sul diretto inseguitore, accumulato in soli sei gran premi, è abbastanza eloquente. Pertanto Biaggi, più che rivale di Checa, sembra essere il primo degli “umani”. Un po’ come succedeva in motogp con Valentino Rossi, quando il tavulliano era solito tracciare un solco tra sé e gli altri piloti.