Occhio a questo ragazzo, così veloce da potersi meritare presto (ammesso che sappia mantenere quanto sta promettendo) l’appellativo di “fenomeno” e le attenzioni dell’intero mondo del motociclismo. Eugene Laverty ha dimostrato di essere molto veloce: lo ha fatto sia all’esordio con Yamaha, all’inizio di quest’anno, andando a comporre – con Marco Melandri – una “coppia terribile” e (più che) discretamente veloce, tanto da chiudere il campionato al quarto posto generale; lo ha fatto anche con Aprilia al debutto nei test di Portimao, e senza neppure strafare. Quasi a voler mettere in chiaro, già adesso, che per il titolo mondiale 2012 della Superbike c’è da fare attenzione anche a lui.
Il nuovo compagno di team di Max Biaggi, scelto da Aprilia per darsi un futuro (visto che il “Corsaro” ha 40 anni e potrebbe essere all’ultima stagione: Laverty ha firmato un biennale), ha impressionato e si è impressionato: 6 ore di test, che in questa fase della stagione sono un’inezia, gli sono bastate per stampare un tempo al di sotto del record della pista.
Un ottimo inizio, non c’è che dire, ma solo un inizio, appunto: quanti e quali sono i problemi che possono sorgere nel corso di una stagione Eugene Laverty ora lo sa bene, dopo aver avuto un’improvvisa tendenza all’impennamento della sua Yamaha a metà della scorsa stagione che solo dopo diverse gare si è capito essere dovuta ad un problema di telaio.
Tutta esperienza, che gli servirà quando il gioco si farà duro e ci sarà un titolo mondiale da vincere. Ma Laverty dimostra di avere la testa ben piantata sulle spalle quando dice che:
“La costanza di rendimento rappresentava un fattore molto importante per me. Non volevo comportarmi da ‘rookie’, ovvero vincere una gara, arrivare secondo nella seguente per poi concludere settimo”
Imparare, dunque, come primo obiettivo. Il secondo invece è più immediato, e riguarda Aprilia; anzi, più nello specifico il suo stesso box…
“Nel prossimo test lavorerò con i meccanici che mi affiancheranno nella prossima stagione”.
Sottinteso: sarà importante trovare subito la giusta sintonia. Per cominciare a suonare una sinfonia che può portare al titolo mondiale.