Crescent Suzuki, il nuovo team diretto da Paul Denning (che ne è anche il fortunato proprietario), si prepara al suo debutto assoluto nel mondiale Superbike senza timori reverenziali nei confronti di alcuno e anzi con il pensiero concentrato sul lavoro che è necessario fare per essere competitivi ad alto livello fin da subito, cosa non facile per una scuderia molto ben collaudata ma pur sempre alla prima esperienza nel combattutissimo mondiale riservato alle motociclette derivate dalla serie.
Paul Denning, da profondo conoscitore delle competizioni motociclistiche qual è (oltre ad essere impegnato prima nella British Superbike ed ora nel mondiale Superbike, è stato anche team manager della struttura Suzuki impegnata in MotoGP dal 2005 al 2011, anno in cui la casa di Hamamatsu ha deciso di dire addio al circus gestito dalla Dorna Sports) ha infatti dichiarato che la sua squadra punterà al podio in ogni occasione, a partire dal debutto australiano e fino all’ultimo round stagionale.
I motivi per essere ottimisti d’altronde non mancano: John Hopkins e Leon Camier sono due riders di valore e la nuova partnership con Yoshimura assicura un supporto tecnico non indifferente al quale, secondo alcune voci che si fanno sempre più insistenti, potrebbe aggiungersi anche l’aiuto di Suzuki stessa (anche se non in forma ufficiale).
Insomma le premesse sono più che buone e le dichiarazioni pre mondiale decisamente altisonanti: resta però da vedere se le GSX-R 1000 sapranno essere competitive e farsi largo tra una concorrenza che si annuncia feroce visto che, da quello che si può capire finora, il 2012 sembra essere un’annata nata sotto il segno dell’equilibrio, nel senso che è molto difficile sbilanciarsi sui pronostici.
La cosa è senza dubbio positiva per lo spettacolo, anche se per la verità Carlos Checa e Max Biaggi sembrano al momento avere qualche chanche iridata in più rispetto ai rivali vecchi e nuovi, tutti intenzionati però a vendere cara la pelle.