Gara-1 secondo copione (Checa 1°, Melandri 2°), domenica è stata la seconda manche del GP di Germania del mondiale Superbike a surriscaldare gli animi dei piloti in pista. Tra i più esagitati il nostro Marco Melandri, che si è visto sfumare tra le mani una delle ormai pochissime speranze di riaprire la corsa al titolo per via di un temporale che ha allagato il circuito rendendo un esercizio di equilibrio il semplice andare in moto…
Al termine della gara, Melandri è salito immediatamente alla Direzione per spiegare le proprie ragioni a Paolo Ciabatti; concluso il colloquio, la smorfia tesa e rabbiosa del pilota si è trasformata in un mezzo sorriso, ma ciò non ha tolto nulla alla delusione del centauro ravennate, rimasto convinto che in quelle condizioni non si dovesse neppure cominciare a correre.
Non c’erano le condizioni per correre oggi pomeriggio (domenica, ndr). La gara andava fermata dopo i primi due giri oppure visto che il meteo dava pioggia fino alle 16, bastava ritardare ancora un po’. Ed alla fine è stata interrotta quando non stava praticamente piovendo più.
La direzione ha invece deciso di posticipare la partenza di un quarto d’ora rispetto al programma originale, ma questo ha fatto sì che la prova cominciasse sotto il diluvio. Visibilità ai minimi storici e asfalto allagato, con conseguente rischio aquaplaning, sono stati i due tratti caratterizzanti della corsa, che peraltro si è disputata su un circuito in cui alcuni canali di sfogo delle acque portavano in pista anche fango e detriti. Una situazione in cui già stare in piedi poteva essere considerato un mezzo miracolo…
Il vero guaio, poi, è stato nella mancanza di comunicazione tra piloti e direzione corsa: alcuni si affannavano per segnalare il pericolo, mentre i responsabili temporeggiavano e decidevano poi di chiudere le ostilità al 13esimo giro, quando però stava ormai smettendo di piovere. Gli organizzatori hanno annunciato che incontreranno i piloti per individuare un sistema convenzionale di avviso.