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Stop alla produzione di auto, Meloni segue la Germania: ora l’industria produrrà tutt’altro

Giorgia Meloni potrebbe presto prendere ispirazione dalla Germania, ora l’industria delle automobili italiana potrebbe produrre tutt’altro. 

L’industria dei motori europea sta vivendo un periodo di grandissima crisi. La grande concorrenza cinese e le difficoltà della transizione elettrica tra alti costi e incertezze normative a fronte di una domanda in stallo stanno mettendo in ginocchio le grandi aziende del continente. I numeri di vendita in calo generale, e le tante aziende che hanno dovuto ricorrere a tagli e fermi di produzione, o che peggio hanno dovuto alzare bandiera bianca rappresentano più di un campanello d’allarme.

Stop alla produzione di auto, Meloni segue la Germania: ora l’industria produrrà tutt’altro (AnsaFoto) – Nextmoto

Sono dunque settimane di grande riflessione per tutto il settore dell’automotive, non soltanto in Italia ma in tutta europa. Un momento che si scontra, anche, con un periodo quanto mai delicato dal punto di vista delle relazioni internazionali e della politica. La situazione tra le grandi potenze internazionali continua ad essere tesa, la guerra in Russia e in Ucraina è in una fase quanto mai delicata, così come cruciale è anche la questione mediorientale. L’Europa, che dopo l’insediamento di Trump alla Casa Bianca ha visto raffreddarsi l’asse con gli Stati Uniti, deve far fronte alla guerra che sta distruggendo il suo territorio e alle possibli conseguenze, per questo ha deciso di investire in modo massiccio sulla sicurezza del proprio territorio e sulla difesa, e in questa decisione potrebbe indirettamente restare coinvolto anche l’automotive.

Dalle auto alla difesa: l’industria cambia volto?

In un mondo purtroppo sempre più dilaniato da guerre, odio e conflitti a proliferare è solo l’industria della difesa e delle armi. I paesi hanno aumentato a dismisura, proprio alla luce della tesa situazione internazionale, i propri investimenti nel settore. Proprio a causa di questo aumento della domanda (e di contro, del calo di quella delle automotive) molte fabbriche per la produzione di auto potrebbero essere riconvertite e destinate al settore della difesa.

Dalle auto alla difesa: l’industria cambia volto? (AnsaFoto) – Nextmoto

In Germania Rheinmetall ha già puntato il vecchio stabilimento Volkswagen di Osnabrück, che il gruppo aveva intenzione di chiudere. E anche in Italia si potrebbe presto prendere esempio e attuare la stessa strategia per rinforzare la difesa del paese, come si legge sul noto portale motor1, riconvertendo i numerosi ex stabilimenti FIAT. Più armi, insomma, e meno automobili. Una sconfitta per l’industria dei motori, ma anche, purtroppo, per tutta l’umanità.